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Commento di

su Andreotti e la cecità della sinistra


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9 maggio 2013 17:11

Nella così detta "sinistra", la cecità dei molti, forse è dovuta alla pazienza che ancora esiste tra i pochi. L’unione "a freddo" dei residui dei due più numerosi partiti politici della prima repubblica, non poteva che comportare lo zigzagare sul percorso del nuovo oggetto politico; per essere soggetto avrebbe dovuto necessariamente avere dei "principii" univoci e, sopra tutto sentiti da tutta la base del nuovo contenitore politico; base che a freddo ha solo assimilato lo spirito politico del partito, essere uniti per arrivare dove si può contare; l’unione delle due anime vecchie "a caldo" avrebbe dovuto comportare, nella gestione delle linee programmatiche, la voce ed il controllo del nascente movimento o partito, cosa non voluta dai residui dei vertici dei due ex partiti. E’ sempre dal basso che può nascere l’unione, non dal vertice; non si scioglie un partito per delle modifiche di percorso, occorre il coraggio di subire le conseguenze delle proprie azioni, il partito non può essere proprietà di chi lo dirige oggi, il partito è proprietà della storia, dalla fondazione all’elettorato dell’ultima elezione. 


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