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Commento di

su Il marketing geniale: God save The Beatles


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29 aprile 2013 16:02

I Beatles erano bravissimi, unici
la cosa è fuori discussione, e non cambia niente se hanno beneficiato di aiuti esterni.
Di fatto l’aiuto ricevuto a mio avviso è stato più strategico che musicale, ad esempio per accrescere il loro mito nessuno poteva apporre il suo nome a fianco a quello dei fab four, neanche lo stesso Clapton, che comunque aveva i suoi buoni motivi (sentimentali) per stare defilato il più posibile. A mio avviso beneficiavano delle meravigliose sinergie ed energie disponibili dai loro (tanti) amici e colleghi musicisti, e sapevano armonizzare vari generi musicali, strumenti, soluzioni tecniche e contributi esterni (davvero lo dico senza offesa) con una bravura a dir poco geniale, e con una sensibilità insuperabile ed insuperata.
C’era un "top secret" al di sopra ?
A mio avviso di certo c’erano ordini emanati da una cabina di regia che operava in tutte le direzioni più redditizie, incluso bootlegs, merchandising, immagine e comunicazione (permettimi di dissentire : "siamo più famosi di Gesù" è davvero geniale come provocazione). Anche le modalità ed i tempi del loro scioglimento, così come la pubblicazione dell’ultimo album prima del penultimo, la dicono lunga.
E le cabine di regia più è alta la pila di quattrini in gioco e più ricevono attenzioni dall’alto, con discrezione più che con modestia.
Per il resto direi che con i Beatles ha funzionato tutto bene anche perchè sono stati degli autentici precursori, e si sa che chi prima arriva meglio alloggia, ad esempio negli anni ’70 (Led Zeppelin, Kings ecc.) i tempi stavano già cambiando rispetto alla più cieca ed assordante "beatlesmania"
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