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Commento di

su La giostra dell'incoerenza


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24 aprile 2013 20:09

Macerie >

La Moretti, portavoce di Bersani alle primarie, ha raccontato di aver accettato subito l’incarico, per telefono e “senza riflettere”.
Di fronte ai tanti “contrasti” emersi sulla proposta Bersani di candidare Marini ha preferito distanziarsi e “votare” l’astensione affinché il confronto continuasse fino a “trovare una soluzione più forte”. Spiega che “limitarsi a obbedire” sarebbe stato “più comodo e conveniente”. O forse, visti gli esiti, era più vero il contrario.
Per certo non ha avuto problemi di “coscienza” la volta successiva, quando “tutti” hanno applaudito al nome di Prodi.

Ancora.
Renzi, saputo dell’affossamento di Prodi, ha tenuto subito a dichiarare che “semplicemente non c’è più”. Da un lato ha commentato che non è una battaglia aperta “fare il giochino dei franchi tiratori”, dall’altro si è detto curioso di “vedere cosa proporrà Bersani”.
Un dato è sicuro. Se prima si era spinto a denunciare la telefonata “venuta da Roma” per impedire la sua elezione a Delegato regionale, poi, apertasi la caccia ai 101 “traditori”, è corso a sottolineare che non poteva essere fisicamente incluso tra i “grandi elettori” del PD.

Non ultimo Rodotà.
Da uomo convintamene radicato nella sinistra italiana, si è detto “molto irritato” per non aver ricevuto, su una sua candidatura al Colle, “neanche una telefonata” da esponenti del PD (in specie Bersani).
Da giurista di ferrea convinzione democratica, non ha avuto alcuna remora a farsi candidare da un Movimento centrato su una élite di “iscritti” decisa e “garantita” da un Leader che contesta il principio Costituzionale (art.67) di una funzione di rappresentanza “esercitata senza vincolo di mandato”.

La domanda è d’obbligo. Dove è finito lo spirito di appartenenza?
Il tempo non cancella le Voci dentro l’Eclissi esempio di coerenza, impegno ...


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