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su Rischio fronda M5S: Grillo chiama a raccolta i suoi


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5 aprile 2013 16:55

On line, sul sito del M5S, esiste un documento che tutti possono consultare che si intitola:


"Codice di comportamento del parlamentare 5 Stelle".

E’ stato accettato e firmato da tutti i deputati e, benché non rappresenti un obbligo dal punto di vista giuridico, è comunque un impegno d’onore per tutti coloro che l’hanno preso.
Al punto 3 del primo paragrafo (gruppo parlamentare) è scritto: 

"i gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle non dovranno associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi".

La clausola, chiamiamola così, è comprensibile in un’ottica di rottura. Il M5S si è sempre posto in una logica alternativa, del resto, il suo modo di fare politica non ha, e non deve avere niente a che vedere, con lo scambio di favori e poltrone tipici della politica tradizionale. Era chiaro ad ogni elettore informato che, votando M5S, si sceglieva per un approccio duro, ma coerente, di opposizione al sistema dei vecchi partiti. Non si può chiedere ai parlamentari eletti di contravvenire ad un impegno che loro per primi hanno preso al momento dell’elezione. E, se Beppe Grillo ha voluto inserire nel codice di comportamento una regola del genere, è proprio perché aveva previsto che non tutti posseggono, tra le umane virtù, quella della coerenza.

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