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Commento di

su L'olografia del fascismo


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7 febbraio 2013 15:39

La prima parte dell’articolo mi è piaciuta.
Quando però l’autore si avventura nel campo sociologico e politico, tentando di applicare le stesse regole matematiche alle attività dell’essere umano, è costretto a basare l’assunto su affermazioni non suffragate da prove scientifiche e cade inevitabilmente nello schematismo e nella pseudo-scienza.
Faccio un esempio: prendiamo l’affermazione "Quello che sconcerta, è che quasi il 90% di quei pensieri siano purtroppo gli stessi del giorno precedente."
Ammettiamo pure che tale proporzione sia effettivamente corretta ed universale (Come è stata calcolata? Vale per tutti indistintamente? E’ una costante, cioè non muta da un giorno all’altro? E’ indipendente dalle circostanze e da condizionamenti esterni o interni?).
Perchè dovrebbe essere purtroppo sconcertante? A parte il fatto che in tal caso i nostri pensieri sarebbero completamente rinnovati nel giro di poco tempo, mi sentirei di dire che sarebbe una sventura se, viceversa, la proporzione fosse invertita. Non si riuscirebbe a seguire mai un filo conduttore nelle nostre azioni!
La verità è che il vero progresso è frutto di piccoli, a volte minimi cambiamenti ottenuti con tanta costanza e fatica e necessita di conferme che spesso appaiono come il classico procedere a tentoni: due passi avanti e uno indietro.
rBle


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