Caro Anonimo, io so benissimo di cosa sto parlando. Conosco bene l’Africa e alcune delle sue genti, che amo molto, soprattutto le donne africane (di cui ho sposato una avendone 3 figli), che io credo che siano quanto di migliore e dignitoso possa esprimere una donna oggigiorno. Tra l’altro proveniamo da Lucy, una donna africana. Ho vissuto, come scritto nel preambolo del mio articolo, una diecina di anni nell’Africa sub-sahariana, quella che da noi viene definita la zona più povera e malata del mondo. Ho studiato due anni dai gesuiti a Kinshasa, capitale dell’attuale Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire) e vissuto sette anni in Costa d’Avorio come giornalista e uomo d’affari. Mi creda, pur se apparentemente lodevoli, le iniziative di questi personaggi dello spettacolo sono solo specchietti per le allodole per far credere che facciamo qualcosa per questa gente, così come lo sono le ipocrite adozioni a distanza. Eppoi lo scopo del mio articolo è di far comprendere a noi, che ci crediamo depositari di cultura e civiltà, che anche in questi bellissimi posti esite una cultura, una civiltà e spesso una dignità migliore della nostra. (ilgorgon.blogspot.com)