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Commento di maurizio carena

su Giornalismo partecipativo contro giornalismo professionale


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maurizio carena maurizio carena 7 marzo 2009 13:49

 Scopro, con rammarico, che tu hai detto la cosa piu’ importante di tutte, quella che io purtroppo non sono riuscito ad evidenziare con sufficiente chiarezza nel mio pezzo.

 Mi hai ricordato le parole di uno dei miei "maestri", Claudio Fracassi, che, intervistato recentemente in occasione di un convegno a Campobasso, diceva testualmente che "il diritto all’informazione, nell’era della comunicazione, che e’ quella che stiamo vivendo, e’ coincidente col diritto alla democrazia. Coincidente perche’ e’ attraverso l’esercizio del diritto all’informazione che si forma la coscienza di cio’ che avviene intorno a noi. Per cui, forse, e’ il diritto fondante di qualsiasi democrazia". Io, nel mio piccolo, mi permetterei di togliere l’ultimo l’avverbio.
 Bisognera’ lottare per un nuovo diritto all’informazione, proprio, paradossalmnte contro chi ne usurpa il nome: i quotidiani e la tv, i moderni organi di lavaggio del cervello.
 E non sara’ altro che la vecchia eterna lotta per la liberta’, che ogni generazione deve combattere, se non vuole vivere in catene poiche’, come la storia insegna, i diritti non si trasmettono, non si tramandano, non si tengono in naftalina o in un museo: o li si difende ogni giorno, in una lotta continua, o li si perde, lentamente ma inesorabilmente. Cio’ che accade oggi in questo Paese vecchio, corrotto, allo sbando.
 Grazie per il tuo intervento.
 saluti.
m.c.


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