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Commento di

su Buttafuoco, Casapound e il "dolce stil-nazi"


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1 dicembre 2012 17:24

Alla prosa forbita del giornalista Enrico Campofreda non sfugge alcun appuntamento di Buttafuoco a Casapound. Sembra che non ne possa fare a meno. Questo si spiega benissimo con il fatto che una conversazione di pochi minuti di Buttafuoco è per il nostro giornalista motivo di un pezzo ricco di citazioni dotte e meno dotte, e a dir meglio, poco informate. Siccome, secondo Campofreda, Buttafuoco avrebbe dovuto, parlando della morte dignitosa di Nicola Bombacci appeso a Piazzale Loreto con il vecchio compagno socialista, risalire ai precedenti 15 martiri del 10 agosto 1944, in "esposizione della morte voluta da Benito Mussolini", do a Campofreda alcune informazioni. La fucilazione dei 15 partigiani fu giustificata dal comando tedesco come rappresaglia, secondo il Bando Kesserling, per un precedente attentato ad un camion della Wehrmacht. In quell’attentato era rimasto ferito l’autista mentre erano morti 6 cittadini di Milano e 11 erano rimasti feriti. Iil Prefetto di Milano e capo della Provincia Piero Parini nel suo «Pro memoria urgente per il duce» annota "... il modo della fucilazione era stato quanto mai irregolare e contrario alle norme. I disgraziati non avevano neppure avuto l’assistenza del sacerdote, che non si nega neppure al più abbietto assassino...".
A sguito del pro memoria, Mussolini comunicò all’ambasciatore tedesco presso la RSI, Rudolf Rahn, che i metodi utilizzati dai militari tedeschi «erano contrari ai sentimenti degli italiani e ne offendevano la naturale mitezza».

Se questi particolari non giustificano i tre eccidi, prenda atto il dott. Campofreda, di come agivano le autorità della RSI. Pieno Parini per quella rappresaglia si dimise in data 10 agosto. Per le restanti parole di Campofreda, compreso l’inutile ricorso a nominare padre e zio di Buttafuoco, che certo non può che esserne orgoglioso, osservo che denota la pochezza polemica dell’autore che termina riportando fra i dissensi a Buttafuoco "quello garbato ma sostanziale di Christian Rocca che sul suo blog scrive: “…Mi chiedo se sinceramente Pietrangelo (Buttafuoco) abbia mai letto i suoi stessi libri scritti in dolce stil nazi. Evidentemente no. E forse non li leggono nemmeno i suoi editori, altrimenti in natura resta inspiegabile la pubblicazione del grottesco, ma in realtà stomachevole saggio sull’Occidente di due anni fa. Pietrangelo probabilmente non sa
che i suoi stessi amici, tra cui io, non sono riusciti nemmeno ad aprirli quei libri..” Amen. "
Rocca é come Campofreda; come fa a criticarli quei libri stomachevoli se ammette di non averli mai nemmeno aperti? Bruno Tomasich


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