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su Green Hill: caso chiuso?


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19 luglio 2012 13:55
La sperimentazione animale è un affronto al concetto di ricerca scientifica, è incredibile che a distanza di 53 anni dalla pubblicazione del principio "3R" (Reduce, Refine, Replace) l’utilizzo di animali sia invece in continuo aumento, nonostante la stessa comunità scientifica ne abbia riconosciuto i limiti e la necessità di dedicare risorse a metodi più affidabili.
Si veda per cortesia il seguente articolo ("Ethical and Scientific Considerations Regarding Animal Testing and Research", Hope R. Ferdowsian, Nancy Beck, Sept. 2007) - http://bit.ly/pIZWC4
Dal seguente articolo scientifico appare poi evidente la fallacia del modello animale (da The Journal of the American Medical Association):
"Translation of Research Evidence From Animals to Humans", Daniel G. Hackam, MD, JAMA. 2006;296".
Cito dalle conclusioni dell’articolo menzionato:
"Only about a third of highly cited animal research translated at the level of human randomized trials. This rate of translation is lower than the recently estimated 44% replication rate for highly cited human studies.".
Inoltre, nel 2007, un organo scientifico di rilevanza internazionale, il National Research Council di Washington D.C. ha indicato come la sperimentazione animale debba essere superata a vantaggio di metodi più aggiornati, efficaci e, soprattutto, realmente scientifici.
Vedi rapporto on-line: “Toxicity testing in the 21st century”: http://bit.ly/yWUmBf

E’ quindi davvero inaccettabile che ancora oggi la maggior parte dei fondi per la ricerca scientifica venga sprecata per finanziare esperimenti inutili o fuorvianti ed è ancora più scandaloso che, ancora oggi, vengano utilizzati animali per testare cosmetici o altre sostanze già note e per le quali esistono grandi quantità di dati circa gli effetti sull’uomo e sull’ambiente.


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