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Commento di Geri Steve

su Non possiamo prevedere un terremoto, ma potremmo prevenirlo


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Geri Steve 27 maggio 2012 01:28

Che i terremoti non si possano prevedere è un mantra che l’INGV ci ripete in continuazione, mentre dall’altra parte ci sono sempre stati i ciarlatani che giurano sulle previsioni meno comprovate di questo mondo.

Il fatto è che l’INGV è dominato da decenni da fisici sismologi, che poco o niente ci capiscono di modelli geologici. E’ soltanto all’interno di uno di questi modelli che si può avvertire e misurare l’accumulo di energia che precede la rottura di una faglia, e questo permetterà la previsione con il margine di pochissimi giorni. Ma questo non avverrà in Italia, dove si ripete che la previsione non è possibile e la ricerca geologica è carente.

Altri segnali, come il rilascio di radon di cui tanto si è parlato, sono importanti, ma saranno decisivi soltanto all’interno di un modello per quello specifico terremoto, all’interno di un modello geologico di quella specifica zona.

Aggiungerei che tutte (proprio tutte!) le faglie note sono attive e che non si è mai (!) vista l’attivazione di una faglia nuova. Questo non significa che il problema della previsione sia facile, ma ci garantisce che il problema è molto ben circoscritto.


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