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Commento di

su In Italia, la violenza mafiosa è un capitale


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4 marzo 2012 23:59

Ho visto adesso sul libro di Arlacchi, si riferisce ai materiali della Commissione Antimafia e cita un documento del 1948. All’inizio degli anni ’80, visto che non si conosceva ancora niente dei rapporti tra mafia e massoneria, non esisteva nessuna documentazione ufficiale sul grado di affiliazione di tipo massonico della ’ndrangheta, oggetto di evidenze processuale recenti.Ad Arlacchi credo interessasse di più nel saggio trattare le caratteristiche del fenomeno economico che ha prodotto l’imprenditorializzaione delle cosche della piana di Gioia Tauro.


Su Shumpeter, le caratteristiche dell’imprenditore di cui si parla portano surrettiziamente alla definizione di un controllo monopolistico del mercato. Quello che interessava mettere in evidenza è come questa figura (quella dell’imprenditore mafioso) sia nettamente in contrapposizione con quella dell’imprenditore shumpeteriano. E siccome qui si parla del fatto che c’è ancora chi legge l’accumulazione di capitale e mezzi dell’impresa mafiosa come di un processo naturale che avviene in un contesto poco "diamico", mi sembra chela defizione data sia assolutamente compatibile con quella che ne dai tu.

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