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Commento di

su La delusione dei greci ed il treno chiamato Europa


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7 gennaio 2012 16:49

Su Landini mi trovi senz’altro d’accordo. 

In quanto agli altri sindacalisti, la situazione che abbiamo oggi sotto gli occhi in Italia è il risultato di un attacco strenuo e continuo al sindacato da parte della politica, dell’economia (che vanno a braccetto) e anche della stampa (che in larghissima parte fa da volano a politica ed economia) che è stato sistematico dalla fine degli anni ’70. Per questo dico nell’articolo che avendo lasciato fuori il sindacato dalla costruzione dell’Europa lo si è completamente indebolito; le fabbriche sono delocalizzate, da nessuna parte si produce più nulla in un solo luogo...quindi ci sarebbe stato bisogno di strategie sindacali con visione europea, che tenesse conto di questo fattore, per difendere efficacemente i lavoratori. Che poi in ogni Paese (e in Italia in particolare) politica ed impresa si siano uniti con la complicità della stampa per diffondere in modo martellante l’idea che il sindacato fosse una cosa vecchia, superata, un ostacolo a quella globalizzazione che doveva renderci tutti più ricchi e felici, beh, questo ha assestato il colpo di grazia al sindacato. Se le leggi del mercato del lavoro le decidono governi quasi in simbiosi con finanza ed industria, c’è poca via di scampo. 
Con questo non voglio difendere quella fetta di sindacato che ha scelto la via più comoda per mantenersi a galla, quindi come dici si è venduta o è scaduta in particolarismi insuperabili.

Monica Bedana

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