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Commento di maurizio carena

su Yoani Sanchez, chi ti paga?


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maurizio carena maurizio carena 3 dicembre 2009 17:47

 Caro CogitoergoVomito,
 me lo aspettavo un tuo commento, visto che il mio pezzo e’ legato a un tuo recente articolo che proponeva, se non ricordo male, di dedicare la manifestazione di sabato contro lo psico-nano, alla Sanchez, da te tratteggiata come un’eroina della liberta’ di espressione e della lotta contro il Regime (con la R maiuscola, tue parole) castrista.

 Voglio dirti una cosa: io, per principio non voto mai contro un articolo, anche se penso sia mal scritto o sia una marchetta ( e ce ne sono, credo, anche su AV) o siano valori diversi dai miei.

 Secondo me, nel web,non esiste alcuna voce che non debba avere diritto di tribuna. Chiunque deve potersi esprimere. La diversita’, a mio modesto modo di vedere, e’ l’unica vera e suprema ricchezza della comunicazione del web e della conoscenza in genere.

 Ti diro’ di piu’. Alcune regole della politica editoriale di AV le trovo sbagliate e lo affermo, credimi, senza il minimo intento polemico.
 Questo non vuol dire che non le rispetti o, almeno, che non mi sforzi di farlo, tollerando talvolta piccoli "ritocchi" o altro ai miei (modesti) pezzi, e capisco che gli amministratori della piattaforma si vogliano cosi’ cautelare da grane legali, ma, detto questo, le considero, comunque sbagliate.

 E questo perche’ credo fermamente che ogni progresso nasca dal conflitto, dalla lotta.

 I governi non si fermeranno di fronte a nulla che non sia la paura che il popolo si rompa i coglioni e si sollevi.
 Questo soltanto insegnano 30 secoli di storia. Punto. Ho pochissime certezze nella vita ma questa e’ una di esse.

 E senza i conflitti, senza le sommosse, senza le rivolte, senza le guerriglie, senza gli scioperi, senza la disobbedienza civile, senza le rivoluzioni, noi non avremmo le Costituzioni, i Bill of Rights, i parlamenti, il suffragio universale, l’abolizione della schiavitu’ e, soprattutto, (seppure spesso solo sulla carta) l’eguaglianza.

 Se Rosa Parks non avesse infranto le leggi dell’Alabama oggi Obama non sarebbe presidente, ma dovrebbe, come ogni "sporco negro" sedersi al suo posto sui bus: cioe’ dietro.
 Se Prometeo non avesse rubato il fuoco agli Dei l’uomo non sarebbe l’uomo, nel senso piu’ nobile del termine.

 Ed e’ per ricordarmi sempre di cio’ che, nel mio logo c’e’ l’arresto di Martin Luther King a Montgomery, Alabama, a fine anni 50. Per ricordarmi che il giornalismo, quello vero, non e’ un esercizio di stile sul sesso degli angeli bensi’ una lotta’ per la memoria, un conflitto per la verita’, un grido per chi non ha voce, la resistenza contro il potere, sempre, in difesa di chi e’ piu’ sfortunato. 
 Saro’ limitato ma per me il giornalismo, l’informazione non e’ null’altro.

 Beninteso: non che non si possa scrivere di sport o di spettacolo o moda, ma dipende dal taglio, dal fine. In ultima analisi e’ sempre una questione di valori.
 Uno dei piu’ bei libri che ho letto e’ "Splendori e miserie del gioco del calcio" di Eduardo Galeano. E io detesto il calcio (spettacolo televisivo).
 
 Quindi.
 Le leggi sbagliate vanno combattute. Il problema e’ (ovviamente) il COME?

Forse e’ per questo che scrivo su AV. Perche’ credo che oggi, nell’era della comunicazione alla velocita’ della luce, le vere armi siano le parole, ( il logos, come diceva Asor Rosa nel suo "La Guerra", Einaudi, 2002).

 Ecco, per tornare a noi, io non voto mai contro un articolo, e ora ne sara’, spero, chiaro il motivo.
 Eccetto in un caso: quando mi si attorcigliano le budella, quando un grido mi si carica dentro e vorrei prendere il pc e gettarlo a terra dalla rabbia. Mi rendo conto che e’ un "futile" motivo, ma per me e’ come se la mia coscienza mi battesse alla porta.
  Ecco, allora voto contro un articolo. E poi sento di avere fatto qualcosa di cui vergognarmi. Ma non posso farci nulla.

 Ho votato solo due volte contro articoli in moderazione. Me lo ricordo.

Una e’ stata contro un pezzo della Anfuso che difendeva la costruzione del ponte sullo stretto di Messina.
 L’altra e’ stata il pollice verso sul tuo pezzo sulla Sanchez.
E mi sono sentito ancora piu’ in colpa. E speravo, anzi ero sicuro, che, comunque, te lo pubblicassero. Cosa ovviamente avvenuta.

 Lo so non e’ coerente, avrei potuto dissentire commentandolo negativamente.
 Ma conoscendo la mia vis polemica volevo evitare un flame con una persona che stimo e di cui spesso leggo i pezzi (non tutti per questioni di tempo).
 E poi volevo argomentare un minimo. Mi sembrava il prezzo da pagare per aver cassato un articolo, di piu’: un articolo di una persona che stimo.

 Ho perso un po’ di tempo a scrivere il mio contro-articolo.

 Confesso che, in fondo, speravo di insinuarti almeno il dubbio. E poi volevo mettere in pace la mia coscienza.

 Purtroppo non sono riuscito ad ottenere ne’ l’una ne’ l’altra cosa.
Ma dovevo farlo. Anche se era tutto inutile.

Del resto, anche la vita e’ inutile. Eppure l’amiamo con invincibile ed inspiegabile passione.

 saluti.

m.c.

 

 


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