• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di dave deep

su La morte della dialettica


Vedi tutti i commenti di questo articolo

dave deep 20 novembre 2008 13:15

Caro Francesco nel mio ultimo articolo ho affrontato il tuo stesso argomento. Solo che io ho scritto una causa, tu le conseguenze. Li’ tra l’altro proponevo un giochino che sarebbe stato interessante fare, ma al massimo ti vai a leggere tutto quello che ho scritto per capire meglio (nessuno ha commentato o forse letto quell’articolo).
Comunque quello che lei dice é vero: é sorta la denigrazione pregiudiziale dell’interlocutore. Considero questo modo di fare in maniera molto negativa, pero’ ne sono anch’io vittima. Io sono il primo che denigro certe persone. Sul mio articolo avevo parlato del fatto quando esprimi un’idea a qualcuno, questo puo’ non essere d’accordo e allora essere uno stupido completo, o nonostante ti dia ragione, continua a sostenere la parte che sostiene questa idea di cui non é d’accordo. Questo perché la parzialità nell’affrontare gli argomenti é ancora un processo che ammala molte persone, soprattutto i politici.
Ebbene anch’io ho smesso di dialogare. Cioé dialogo, rifletto, provo a volte a far capire delle cose alle persone, ma quando questo risulta impossibile perché la loro stupidità raggiunge livelli allarmanti come si puo’ non provare questo senso denigratorio nei loro confronti? Ormai io stesso ho smesso di parlare con le persone perché neanche quando hanno prove, neanche quando la realtà é evidente e chiara queste si smuovono dalla loro posizione. Siccome penso sia finito il tempo dei copromessi, Le chiedo: cosa bisognerebbe fare con queste persone? Continuare a parlare parlare parlare senza raggiungere nessun risultato? Per quanto mi riguarda visto che essere violento non é la mia indole l’unica cosa che posso fare é denigrarle.
Cosa gli dici ad esempio una persona che difende ancora adesso gli sbirri che hanno fatto quel putiferio a genova? Che nonostante le prove, i filmati ecc. continuano a difenderli? Dobbiamo parlare? E di cosa che non sia già stato detto? O facciamo una rivoluzione o evitiamo il dialogo, concentrandoci su altre cose della nostra vita.
Denigrare é la mia arma per non diventare un assassino. Le persone non sono tutte uguali e il livello di bontà interiore varia. Condivido il suo discorso di fondo, ma forse il livello della politica é cosi’ basso proprio perché si sono cercati dialoghi che hanno fatto comprendere a tutti quanto in verità siamo diversi, non sui nostri bisogni, bensi’ sui nostri approci mentali di analisi della realtà.
L’ignoranza non é degna di considerazione. Soprattutto oggi che si spendono milioni di parole inutili su ogni argomento.
Ci sarebbero mille esempi da fare. Probabilmente il discorso bisognerebbe incentrarlo più sulla psicologia o sulla filosofia addirittura, perché non é facile dire sempre questo é vero, questo non é vero. Vasco (so non é un filosofo ma é un grande) in un ritornello diceva: "buoni O cattivi non é la fine, non é la fine....prima c’é giusto sbagliato da sopportare, da sopportare...."
Il concetto di verità é molto ambiguo oltre che difficile da definire. Si da il fatto che se le cose stanno cosi’ ogni discorso é inutile. Dobbiamo trovare dei paletti per definire la verità dall’irrealtà, la logica dalla non logica per quanto sia difficile. La soluzione é un’atlra cosa...
Ma perché se la Storia ha dimostrato che i Presidenti Americani Democratici non sono stati cosi’ diversi da quelli repubblicani c’é questo entusiasmo immotivato nei confronti di Obama? Perché un leghista é contro gli Ogm (perché evidentemente ha una cultura culinaria non indifferente) ma sta con Forza Italia che non guarda in faccia niente se deve sostenere l’economia? Quando si affronta un argomento ci sono dei dati di fatto: é un dato di fatto che i poliziotti a Genova hanno abusato del loro potere; é un dato di fatto che gli psicofarmaci fanno più male che bene; é un dato di fatto che questa economia non é sostenibile; é un dato di fatto che io (IO come milioni di persone nel mondo) posso guidare anche se ho fumato una canna; é un dato di fatto che la diffusione di notizie é controllata; é un dato di fatto che la Chiesa interviene ancora troppo sulle questioni esistenziali nonostante viviamo in un mondo più aperto dove la cristianità ha sempre meno importanza. E potrei continuare all’infinito. C’é chi non riconosce queste logiche o semplici verità, o addirittura le riconosce ma sostiene lo stesso le parti che le creano (in nome di questo dialogo e di questa ricerca di compromessi (infatti oggi vediamo dove i compromessi ci hanno portato)), chi no. Quindi la denigrazione é l’unica arma che si ha per non impazzire o presi dal nostro istinto animale non ammazzare qualcuno.
Saluti


Vedi la discussione






Palmares