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Commento di Salvatore

su Referendum: Caporetto per Francheschini e Berlusconi


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Salvatore 24 giugno 2009 02:31

 Mammamia, quante "inesattezze" (eufemismo) in questo articolo…

Andiamo con ordine…

"Solo un elettore su cinque è andato ai seggi, di quelli che ci sono andati un parte ha lasciato in bianco proprio i primi due quesiti, quando non ha votato solo la terza scheda, a spanne e senza dati verificabili circa il 30% di quanti si sono presentati al seggio, ai quali ovviamente va aggiunto chi ha votato NO e non sono stati pochi."

Senza scomodare le spanne, citiamo i dati ufficiali: per i referendum è andato a votare il 23,5% (primi due quesiti) e 24% (terzo quesito), rispettivamente con l’8% e 6% di schede bianche, il 3% e 2,5% di schede nulle e, contando i soli voti validi, il 22% e 13% di voti contrari. Quindi per i primi due quesiti il totale di bianche, nulle e voti contrari fa circa 25%, per il terzo meno del 20% (ben lontani quindi dal 30% al quale andrebbero aggiunti i voti contrari). [fonte: Ministero dell’Interno]

"Morale della favola: solo il 20 percento degli elettori ha accolto le indicazioni dei due leader arrivando fino al seggio, e solo una percentuale ancora più bassa, poco più della metà, le ha seguite tanto bene da mettere la fatidica croce dove richiesto.
Un consenso che vale poco più del 10% degli elettori italiani, raccolto dai leader di due partiti che insieme hnno raccolto più del 60% dei voti alle ultime elezioni, un’umiliazione."

Come già appurato, questo è falso: a conti fatti circa il 20% degli elettori è andato a votare Sì. Dei due partiti che hanno preso alle ultime elezioni oltre il 60%, inoltre, solo uno (il Pd) ha fatto campagna elettorale per il Sì al referendum, e alle europee aveva preso il 26%, ossia 8 milioni di voti: esattamente quanti sono quelli che hanno votato Sì ai primi due quesiti (per il terzo sono stati 9 milioni e mezzo); quindi si potrebbe benissimo affermare che il 100% degli elettori del Pd ha votato come aveva indicato il partito.

"Ma allora i referendum? I referendum hanno schiantato la voglia di bipolarismo dei due principali partiti e il tentativo appena mascherato di arrivare alla legge "Porcata 2 (la vendetta dei nani)" che avrebbe permesso a PD e PDL d’avvantaggiarsi enormemente sugli inseguitori politici, a tal punto da annichilirli e costringerli all’estinzione grazie alla "Porcata ("The beginning")" modificata dal referendum."

In qualsiasi paese dove i due maggiori partiti prendono più del 60% (come detto dallo stesso autore) vige un sistema bipolare, quando non bipartitico (attenzione a non confondere i due termini). Il referendum non avrebbe affatto costretto all’estinzione gli "inseguitori politici" (neologismo coniato per l’occasione), visto che lasciava inalterate le soglie di sbarramento dell’attuale legge, cioè il 4% nazionale per la Camera e l’8% regionale per il Senato. Ma la propaganda di partiti e partitini la cui unica prospettiva è il potere di ricatto garantito dall’attuale sistema delle coalizioni coatte ha fatto un gran bel lavoro di brainwashing.

"Se l’ipotesi delle dimissioni di Berlusconi per una sconfitta non si pone; è pur sempre il padrone del partito; per Franceschini dovrebbero invece essere d’obbligo. Durante la sua reggenza il PD ha perso qualche milione di voti e nemmeno una frazione di chi vota PD ha seguito le sue indicazioni. Berlusconi ha ben altri problemi ed è impegnato a difendersi da ben altri rovesci, ma la disfatta subita dal partito di Franceschini su ogni fronte dovrebbe suonare come una sentenza di morte politica per il segretario, almeno in un paese normale e in un partito che non voglia continuare ad affondare legato a simili palle al piede."

Molto corretto, non c’è che dire, incolpare Franceschini, in carica da appena tre mesi, dei voti persi durante l’anno e passa di opposizione del Pd. Voti persi in larghissima parte durante la gestione Veltroni (casomai Franceschini ha fatto recuperare qualche punto). Quanto alla "frazione" che avrebbe seguito le indicazioni del partito, se il 100% è una "frazione" c’è come minimo qualche problema di semantica.

"Evidentemente questo trucchetto bipartisan è quanto di meglio sono riusciti ad inventarsi per deviare l’attenzione da una sconfitta tanto pesante: hanno perso il referendum per colpa della legge sul referendum, come se in assenza di quorum (una delle idee buttate in pasto ai telespettatori) gli elettori non potessero bocciare lo stesso porcate del genere, andando a votare invece di stare a casa."

Infatti sarebbe stato molto più corretto, come si faceva quando eravamo un paese ancora semi-civile, che i partiti contrari al referendum avessero invitato a votare No, invece di esortare all’astensione, spalleggiati da dei mass media incredibilmente silenziosi sull’argomento fino a una settimana dal voto: a pochi giorni dal referendum solo il 50% degli elettori sapeva che si sarebbe tenuto un referendum, e solo pochissimi sapevano quale fosse il testo dei quesiti. In queste condizioni, il 21 di giugno, è ben facile far fallire un referendum. Se gli elettori avessero votato in maggioranza No, con quorum raggiunto, si sarebbe potuto fare un discorso del genere. Altrimenti è tutta aria fritta.


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