Carceri al collasso
E’ uno dei tanti effetti della globalizzazione e della immigrazione voluta proprio dalle entità economiche del Nord Italia, che oggi strepitano contro i “clandestini” dimenticandosi che quasi tutti hanno cominciato da “clandestini” e sono stati assunti proprio al Nord.
La gestione complessiva della macchina carceraria italiana ci dice che ogni detenuto costa allo Stato circa un milione delle vecchie lire al giorno, pressappoco come un posto letto in ospedale.
Sono 23.460 milioni al giorno che potremmo risparmiare se solo si chiedesse ai paesi di origine di far scontare la pena in patria, vicino a familiari, parenti, amici.
Berlusconi si autoincensa tutti i giorni del suo peso internazionale. Perché non mettere alla prova questa sua vanteria e trattare con i paesi interessati il rimpatrio di questa massa di persone, visto che un ulteriore problema ci sarà a fine pena?
Si risolverebbe così anche l’emergenza sovraffollamento, che oggi presenta la cifra di 24.000 detenuti in più rispetto alla capacità di accoglienza, con denunce di 15 persone stipate a Poggioreale in una cella di
Ma più delle carceri le ferite, da Silvio sono sentite le bramosie d’amor!
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