• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Assalto al supermercato

Assalto al supermercato

Attivisti del centro sociale Tipo di Bologna hanno bloccato le casse del supermercato Eesselunga di Casalecchio di Reno, chiedendo uno sconto del 25% sulla spesa, incuranti del ridicolo e del velleitarismo che una azione del genere getta sulle spalle di chi la organizza, trattando il supermercato come una controparte politica, che però non ha alcun potere né possibilità di decidere una diminuzione dei prezzi.

 

Azione sbagliata che la dice lunga sulle capacità politiche di questi gruppi, che cercano vie facili con le quali è impossibile avere risultati.

Ben più serio e decisivo sarebbe invece il percorso di creare dei gruppi di acquisto capaci di far saltare tutta la filiera dei passaggi di mano tra produttori e consumatori, e offrire ai quartieri popolari un servizio, magari usando come base il centro sociale stesso, in cui i prodotti freschi delle campagne vicine arrivino ai cittadini, con vantaggi economici per i produttori e i consumatori, in un sistema organizzato e duraturo che rifondi i rapporti tra città e campagna. Quando si è messa in piedi una organizzazione del genere è anche facile estenderla a quei prodotti, pasta olio detersivi ecc., che possono essere ordinati direttamente alle fabbriche e ordinati una volta al mese visto che non si deteriorano.

Ai supermercati non si deve andare a chiedere l’elemosina, si devono fare fallire o ridimensionare di brutto, con l’intelligenza e le capacità di autorganizzazione dei cittadini, che oltre a pagare meno le cose ed averle fresche, renderebbero un enorme servizio all’ambiente perché si fermerebbe tutto il flusso di merci che inquinano perché vengono da lontano.

Ogni conquista sociale, per le classi subalterne, può venire solo dal basso e oggi, come ieri, è fatta di impegno, partecipazione, autorganizzazione, valorizzazione delle persone più capaci e oneste, senza aspettare che si presenti qualche uomo della provvidenza o qualche elemosina.

Abbiamo visto come la diminuzione dei consumi, forzata dai pochi soldi, non scelta come strategia rivoluzionaria, ha fatto passare da 150 a 30 dollari il barile del petrolio.

Quelli che vogliono cambiare questa società capitalista hanno la potentissima arma di rifiutare il consumismo, diventare essenziali e selettivi, non comprare prodotti della globalizzazione, creare e diffondere il rapporto tra produttori e consumatori, chiedendo ai produttori di non usare letali porcherie chimiche.

Invece di pecore che la pubblicità avvia al consumo, bisogna vedere se esistono persone che vogliono sottrarsi a questa logica, perché è possibile e necessario passare all’autorganizzazione. Migliorano la nostra salute, il portafoglio e l’autostima.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares