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Buone novelle laiche

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

Il mese di febbraio è stato caratterizzato dall’intronizzazione di Matteo Renzi al posto di Enrico Letta. Il nuovo governo si basa sulla stessa maggioranza del precedente, e la presenza determinante di Ncd e popolari rende improbabile un suo impegno sui diritti civili, che pure lo stesso Renzi aveva richiesto (limitatamente alle unioni di fatto) solo un mese prima, quando però era “solo” segretario Pd. In particolare, la squadra che si occuperà di istruzione è iperclericale: e il fatto, pur positivo, che tra i ministri vi sia parità tra uomini e donne, è negativamente compensato dalla sparizione delle deleghe alle pari opportunità e dalla “solita” preponderanza di uomini tra i sottosegretari, circostanza che fa pensare che la “valanga rosa” sia solo un’operazione di facciata.

Non la si può dunque definire una buona notizia, ma sarà importante capire se negli accordi di governo c’è o non c’è l’impegno a non toccare i temi laici. Se non c’è, in parlamento potrebbe comunque formarsi una maggioranza in grado di approvare provvedimenti dignitosi. Non dimentichiamo che le leggi sul divorzio e sull’aborto furono approvate con la Dc al 40% e alla guida del governo. E accadeva in un periodo in cui la società non era secolarizzata come quella odierna, come hanno recentemente mostrato il Rapporto Eurospes 2014 (nonostante l’alto consenso verso il papa) e il IX Rapporto sulla secolarizzazione.

E' tornata in auge la questione della tassazione degli immobili di proprietà ecclesiastica. Come al solito si sta facendo tutto in maniera estremamente confusa (Repubblica parla di “giallo”), ma ci augura che si colga l’occasione per far pagare qualcosa in più anche alla Chiesa. Non dovrebbe essere difficile, e sarebbe doveroso: sono cinque anni che si parla di “sacrifici per tutti”, ma gli oltre sei miliardi di costi pubblici della Chiesa non sono stati minimamente scalfiti.

Nel mese di febbraio le autorità civili e religiosi hanno celebrato gli 85 anni dei Patti lateranensi e i 30 anni degli accordi di Villa Madama. In tale occasione l’Uaar ha consegnato alla Camera le prime ventimila firme raccolte con la sua petizione che chiede di abolire il Concordato. L’iniziativa è stata ripresa da diversi organi di informazione dandole una buona visibilità, tanto che le sottoscrizioni sono ora più di ventiduemila. Segno che l’argomento attira attenzione: sta poi ai laici riproporlo con continuità.

Nel mese si sono “festeggiati” anche i dieci anni della famigerata legge 40. Che è stata ulteriormente ammaccata dalla sentenza con cui il tribunale di Milano ha parzialmente assolto una coppia che si era recata in Ucraina per ricorrere a pratiche (fecondazione eterologa e maternità “in affitto”) vietate in Italia. La coppia è ancora accusata di falso e il caso è comunque controverso, ma mostra ancora una volta come la legislazione clericalmente assistita debba essere superata. La senatrice Fucksia (M5S) ha presentato un disegno di legge per intervenire sulla materia.

Nel corso del mese l’Agenzia Italiana del farmaco ha confermato ufficialmente che la cosiddetta pillola del giorno dopo non deve essere considerata abortiva. Nel mondo scientifico solo i più clericali sostenevano il contrario, ma è importante che anche un organismo pubblico si sia espresso in merito.

Sul fronte del diritto di famiglia, da segnalare la presentazione di un disegno di legge di alcuni senatori Pd (primo firmatario Lumia) che chiede la “semplificazione delle procedure e riduzione dei tempi per l’ottenimento della cessazione degli effetti civili del matrimonio”. Una questione importante per chi si vuole risposare e nel frattempo è costretto a convivere – e quindi a convivere anche con l’assenza di una legge in merito. Va anche detto che, in seguito alla parificazione legale di tutti i figli, il gap dei diritti per i conviventi si è un poco ridotto, come ha fatto notare Il Sole 24 Ore.

Da notare anche la richiesta del senatore Lorenzo Battista (M5s, ora espulso) di rivedere l’assegno concesso ai cappellani militari.

A livello locale si registra con soddisfazione l’approvazione del registro delle unioni civili a Taormina (Me) e la delibera con cui il Comune di Trieste ha istituito un servizio per la raccolta di dichiarazioni anticipate di trattamento. A Ravenna, consiglieri Pdci e Prc hanno denunciato in Consiglio comunale i condizionamenti e gli abusi attuati per sostenere l’ora di religione a scuola. Nel Consiglio regionale emiliano Franco Grillini (Libdem) ha invece ripreso la denuncia Uaar sull’assenza di sale per il commiato laico chiedendo “quali interventi e opere sono stati effettuati al fine di favorire un’adeguata presenza sul territorio di strutture per il commiato, fruibili senza discriminazione da parte dei cittadini che non praticano il culto cattolico”.

Lo stesso Grillini, insieme a esponenti M5s, Sel-Verdi, FdS e IdV, ha presentato una risoluzione che chiede alla Giunta di razionalizzare “gli oneri a carico del bilancio del Servizio sanitario regionale derivanti dal gravoso servizio di assistenza religiosa”.

Per concludere, due buone notizie dall’estero che possono avere ricadute positive anche da noi. In primis la strigliata che il Vaticano ha ricevuto dalla Commissione Onu incaricata di vigilare sull’attuazione della convenzione sui minori. E poi l’approvazione del Rapporto Lunaceck da parte del parlamento europeo, “contro l’omofobia e la discriminazione legata all’orientamento sessuale e all’identità di genere”. Chissà che non ispiri il parlamento italiano a legiferare a sua volta sulla materia: rapidamente, e soprattutto laicamente.

 

Foto: Paolo Piscolla/Flickr

Non la si può dunque definire una buona notizia, ma sarà importante capire se negli accordi di governo c’è o non c’è l’impegno a non toccare i temi laici. Se non c’è, in parlamento potrebbe comunque formarsi una maggioranza in grado di approvare provvedimenti dignitosi. Non dimentichiamo che le leggi sul divorzio e sull’aborto furono approvate con la Dc al 40% e alla guida del governo. E accadeva in un periodo in cui la società non era secolarizzata come quella odierna, come hanno recentemente mostrato il Rapporto Eurospes 2014 (nonostante l’alto consenso verso il papa) e il IX Rapporto sulla secolarizzazione.

Proprio ieri è tornata in auge la questione della tassazione degli immobili di proprietà ecclesiastica. Come al solito si sta facendo tutto in maniera estremamente confusa (Repubblica parla di “giallo”), ma ci augura che si colga l’occasione per far pagare qualcosa in più anche alla Chiesa. Non dovrebbe essere difficile, e sarebbe doveroso: sono cinque anni che si parla di “sacrifici per tutti”, ma gli oltre sei miliardi di costi pubblici della Chiesa non sono stati minimamente scalfiti.

Nel mese di febbraio le autorità civili e religiosi hanno celebrato gli 85 anni dei Patti lateranensi e i 30 anni degli accordi di Villa Madama. In tale occasione l’Uaar ha consegnato alla Camera le prime ventimila firme raccolte con la sua petizione che chiede di abolire il Concordato. L’iniziativa è stata ripresa da diversi organi di informazione dandole una buona visibilità, tanto che le sottoscrizioni sono ora più di ventiduemila. Segno che l’argomento attira attenzione: sta poi ai laici riproporlo con continuità.

Nel mese si sono “festeggiati” anche i dieci anni della famigerata legge 40. Che è stata ulteriormente ammaccata dalla sentenza con cui il tribunale di Milano ha parzialmente assolto una coppia che si era recata in Ucraina per ricorrere a pratiche (fecondazione eterologa e maternità “in affitto”) vietate in Italia. La coppia è ancora accusata di falso e il caso è comunque controverso, ma mostra ancora una volta come la legislazione clericalmente assistita debba essere superata. La senatrice Fucksia (M5S) ha presentato un disegno di legge per intervenire sulla materia.

Nel corso del mese l’Agenzia Italiana del farmaco ha confermato ufficialmente che la cosiddetta pillola del giorno dopo non deve essere considerata abortiva. Nel mondo scientifico solo i più clericali sostenevano il contrario, ma è importante che anche un organismo pubblico si sia espresso in merito.

Sul fronte del diritto di famiglia, da segnalare la presentazione di un disegno di legge di alcuni senatori Pd (primo firmatario Lumia) che chiede la “semplificazione delle procedure e riduzione dei tempi per l’ottenimento della cessazione degli effetti civili del matrimonio”. Una questione importante per chi si vuole risposare e nel frattempo è costretto a convivere – e quindi a convivere anche con l’assenza di una legge in merito. Va anche detto che, in seguito alla parificazione legale di tutti i figli, il gap dei diritti per i conviventi si è un poco ridotto, come ha fatto notare Il Sole 24 Ore.

Da notare anche la richiesta del senatore Lorenzo Battista (M5s, ora espulso) di rivedere l’assegno concesso ai cappellani militari.

A livello locale si registra con soddisfazione l’approvazione del registro delle unioni civili a Taormina (Me) e la delibera con cui il Comune di Trieste ha istituito un servizio per la raccolta di dichiarazioni anticipate di trattamento. A Ravenna, consiglieri Pdci e Prc hanno denunciato in Consiglio comunale i condizionamenti e gli abusi attuati per sostenere l’ora di religione a scuola. Nel Consiglio regionale emiliano Franco Grillini (Libdem) ha invece ripreso la denuncia Uaar sull’assenza di sale per il commiato laico chiedendo “quali interventi e opere sono stati effettuati al fine di favorire un’adeguata presenza sul territorio di strutture per il commiato, fruibili senza discriminazione da parte dei cittadini che non praticano il culto cattolico”. Lo stesso Grillini, insieme a esponenti M5s, Sel-Verdi, FdS e IdV, ha presentato una risoluzione che chiede alla Giunta di razionalizzare “gli oneri a carico del bilancio del Servizio sanitario regionale derivanti dal gravoso servizio di assistenza religiosa”.

Per concludere, due buone notizie dall’estero che possono avere ricadute positive anche da noi. In primis la strigliata che il Vaticano ha ricevuto dalla Commissione Onu incaricata di vigilare sull’attuazione della convenzione sui minori. E poi l’approvazione del Rapporto Lunaceck da parte del parlamento europeo, “contro l’omofobia e la discriminazione legata all’orientamento sessuale e all’identità di genere”. Chissà che non ispiri il parlamento italiano a legiferare a sua volta sulla materia: rapidamente, e soprattutto laicamente.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.125) 5 marzo 2014 17:43

    Credo che il mio commento non avra’ voti, ma pazienza. Sono stata dirigente statale, oggi mi occupo di formazione , tutto sommato credo sia giusto( nonostante che gli apparenti privilegi della chiesa derivino dalla confisca temporibus illis dei beni ecclesiatici,) che la stessa paghi sugli edifici non di culto. Devo ricordare pero’ che dovremo presto scordarci delle prestazioni dell’istituzione ,ad es.:

    di ottimi cineclub a tre euro a film;
    di dignitose stanze con bagno a Roma a 35-40 euro a notte;
    della sollecita assistenza prestata dalla Caritas a chiunque, appurata di persona.
    Elisa M.Prato Cubelli 

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