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Agricoltura e ambiente: la scelta giusta

Renato Repetti, agricoltore piacentino, ha realizzato il “Campo dei frutti”, frutteto di 8 ettari, con tremila alberi e duecento varietà, a poche centinaia di metri dal casello dell’autostrada “Piacenza sud”.

 

Lo coltiva senza mettere pesticidi e i frutti possono essere mangiati con la buccia, ma la bella novità è che gli acquirenti possono avere la soddisfazione di cogliere i frutti direttamente alle piante e poi passare alla bilancia a pagare un prezzo che è la metà di quelli correnti.

Ha un sito Internet dove comunica orari e giorni di apertura al pubblico (www.campodeifrutti.it).

Questa iniziativa ci indica più di qualunque teoria come dovrebbe essere impostata tutta l’agricoltura:

-i frutti della terra liberi dalla peste chimica

-nessun procedimento industriale, dimensione contenuta dell’appezzamento fondiario

-nessuno schiavo salariato ed iniziative del genere possono essere fatte anche da un solo individuo, una famiglia, una piccola cooperativa

-la mafia dei mercati generali resta a bocca asciutta e la cosiddetta “filiera” degli speculatori e dei commercianti sparisce

-la produzione è legata intimamente al territorio, non va in frigorifero, e si considera a km zero anche se il suo raggio è 20-30km

Naturalmente questo esempio vale per tutti i prodotti agricoli, contiene la fine del “mercato globale” delle mafie, dei commercianti, dei prodotti industriali, si lega al territorio, stabilisce rapporti nuovi tra città e campagna e serve alla nostra salute mentale e fisica.

Nessun politico, né di destra né di sinistra, appoggerà mai un percorso con queste caratteristiche. Semplicemente, come ho sostenuto per le “fattorie solari”, gli uomini liberi, che non vogliono schiavizzare nessuno né essere schiavisti, devono creare l’alternativa al “mercato” e fare come Fausto Repetti.

E’ ora di smettere di giocare con le analisi, le citazioni dotte, i fiumi di parole sganciate dalla realtà, e passare alla pratica, alla testimonianza diretta delle proprie idee.

p.s.

richiamo all’attenzione il mio intervento “Ambiente dalla teoria alla pratica: facciamo le fattorie solari” del 10 agosto 2009 che integra l’argomento.

 

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