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X-Files fascisti

La nostra rubrica di teorie e pratiche pseudoscientifiche moderne questa settimana ci fa conoscere un mistero tutto italiano, un UFO che sarebbe caduto in Lombardia nel 1933.

di Gianluca Liva

 

«Né a Roma né a Berlino si covano fantastici progetti del genere. Tali progetti non potrebbero partire che da una inclinazione manicomiale. Totalitari certo lo siamo e lo saremo; ma coi piedi sulla dura terra. Gli americani che mi leggeranno stiano tranquilli e non credano, per quanto li riguarda, alla esistenza del “grosso e cattivo lupo” che li vuol divorare. In ogni caso è più verosimile che gli Stati Uniti siano invasi prima che dai soldati dell’Asse, dagli abitanti, non molto conosciuti, ma pare assai bellicosi, dal pianeta Marte, che scenderanno dagli spazi siderali su inimmaginabili “fortezze volanti”».

Benito Mussolini, 23 febbraio 1941, come riportato dal Centro Ufologico Taranto

La mattina del 13 giugno 1933 un oggetto volante non identificato comparì tra le nuvole che coprivano i cieli della Lombardia. Il velivolo atterrò poco dopo, forse schiantandosi, nei pressi del comune di Vergiate, in provincia di Varese. Gli organi di sicurezza si attivarono immediatamente. I resti del misterioso aeromobile vennero trasportati in fretta in uno stabilimento della SIAI-Marchetti poco distante e i corpi dei due piloti deceduti – alti, biondi e dagli occhi azzurri – furono conservati sotto formalina. Benito Mussolini, informato sui fatti, era dapprima convinto che si trattasse di un prototipo straniero in volo non autorizzato sui cieli italiani e ordinò di mantenere la massima segretezza sull’accaduto. Nei giorni successivi all’evento, il mistero divenne più fitto: il misterioso velivolo non era ancora stato identificato e sarebbe potuto essere di origine extraterrestre.

Mussolini autorizzò che le indagini venissero condotte dal Gabinetto RS/33 dell’OVRA (“Opera Vigilanza Repressione Antifascismo”, la polizia segreta dell’Italia fascista). I fascicoli relativi alle ricerche condotte dal Gabinetto RS/33, coordinato da Guglielmo Marconi, sarebbero stati accessibili, tempo dopo, anche alle autorità della Germania nazista. Sulla base di quei documenti, cominciò lo sviluppo delle Wunderwaffen, le armi segrete sperimentali tra cui i V7, i velivoli del tutto simili a un disco volante, e Die Glocke, un dispositivo corazzato a forma di campana che si muoveva sospeso nell’aria. Al termine della guerra, Stati Uniti e Unione Sovietica sarebbero entrati in possesso di tutta la documentazione sui propulsori non convenzionali, basati sulla retroingegneria aliena: il ritrovamento, l’analisi e l’utilizzo di tecnologie aliene più avanzate di quelle disponibili sulla Terra.

Secondo questa narrazione, la storia politica dell’ufologia – contatti con gli alieni tenuti nascosti alla popolazione per una precisa volontà governativa – avrebbe inizio con il ritrovamento di Vergiate, 14 anni prima del disco volante precipitato a Roswell, nel Nuovo Messico. Il Gabinetto RS/33 (alcuni ipotizzano che RS sia la sigla di Ricerche Speciali) avrebbe operato negli edifici dell’università La Sapienza di Roma e si rapportava con le figure di spicco del regime. Il Gabinetto, alle cui riunioni partecipavano senatori e scienziati, era la versione fascista del Majestic 12, l’organizzazione segreta statunitense che sarebbe stata costituita nel 1947 per indagare sull’incidente di Roswell. 

La curiosa vicenda italiana, così descritta, si basa su una serie di documenti – alcuni originali, altri in copia – inviati via posta, a partire dal 1996, da una fonte anonima. Le lettere erano indirizzate a poche testate giornalistiche. Alcune, come Il Resto del Carlino, non se ne interessarono particolarmente. Altre, come per esempio UFO Notiziario, dedicarono ampio spazio all’analisi dei documenti e alla ricostruzione dei fatti che riguardavano il Gabinetto RS/33 e a quello che è ritenuto essere il primo ritrovamento alieno della storia, coperto dal segreto di stato. Proprio sulla documentazione emersa dopo più di 50 anni si concentrano i dubbi degli scettici. 

I documenti e le fonti di “Mister X”

Durante un simposio ufologico organizzato a San Marino nel 2000, Roberto Pinotti – scrittore, ufologo e fondatore nel 1967 del Centro Ufologico Nazionale – rivelò di avere ricevuto, nel 1996, alcuni documenti ufficiali che lasciavano intendere l’esistenza di archivi fascisti sugli UFO. La prima busta conteneva due lettere su carta intestata del Senato e tre telegrammi. Le due lettere erano la conferma dell’invio di una “nota personale riservatissima” e una nota che dava istruzioni su come gestire gli eventi a seguito del ritrovamento di Vergiate. È in questo documento che si trova, per la prima volta, un riferimento al Gabinetto RS/33. I tre telegrammi testimoniano, invece, le concitate comunicazioni tra gli apparati governativi nel corso della giornata del 13 giugno 1933. 

Il 10 settembre 1999, l’informatore anonimo, ribattezzato per convenzione “Mister X”, inviò una seconda lettera in cui forniva nuove scottanti informazioni sul Gabinetto RS/33. Alla guida della commissione d’inchiesta ci sarebbe stato Guglielmo Marconi – fedele fascista – il quale, però, non avrebbe mai partecipato alle riunioni. Mister X ipotizzò quali potessero essere i membri della speciale organizzazione segreta e spiegò che il compito era quello di verificare quale fosse la natura degli oggetti volanti non identificati che solcavano i cieli d’Italia: prototipi aerei nemici oppure sofisticati strumenti di volo interspaziale? Secondo l’informatore sconosciuto, il Gabinetto RS/33 avrebbe prodotto una serie di documenti che riguardavano gli avvistamenti dal 1933 al 1940. Poco dopo, Mister X inviò una terza missiva alla redazione di UFO Notiziario, contenente due documenti. Si trattava di un appunto scritto a mano (su carta intestata della Camera dei Deputati) e una lettera battuta a macchina in cui, pare, si facesse riferimento a un testimone dell’evento.

I documenti – raccolti, catalogati e analizzati – permisero a una parte degli ufologi italiani di proporre una ricostruzione degli eventi storici alternativa, se così si può scrivere. In Italia avvenne il primo UFO Crash, Mussolini ordinò la prima cover up governativa sugli alieni, il Gabinetto RS/33 fu in possesso di informazioni e tecnologie extraterrestri che successivamente finirono in mano tedesca. La Germania nazista non ebbe il tempo di sfruttarle e fu così che questo patrimonio finì in mano agli Alleati. 

L’inchiesta sugli X-Files Fascisti venne realizzata da Alfredo Lissoni, ufologo, in una serie di articoli dai titoli Gli UFO-files di MussoliniGabinetto RS/33: dagli UFO arrivò il raggio della morteFiles fascisti: nuove evidenzeD’ordine del Duce: “tacitare” i testimoniFiles fascisti, scoperto l’hangar del disco!Files fascisti, la pista germanicaRetroingegneria aliena nel VentennioGabinetto RS/33: dal Cover Up alla minaccia alienaUltimo atto: attacco ai files nazi-fascistiFiles fascisti: trovato il disco?, pubblicati sulle pagine di UFO Notiziario tra il 2000 e il 2004. Roberto Pinotti scrisse invece “Negare ogni versione” è la parola d’ordineAnni ’30: l’ufologia è nata in Italia?Velivoli non convenzionali: un dossier di 30 pagine del Gabinetto RS/33Allarmi camerati! Aeronave sconosciuta su di noi…Il primo vero UFOPuntavano verso lo spazio, pubblicati sempre su UFO Notiziario. L’intera inchiesta è stata raccolta e ordinata in un’unica pubblicazione, arricchita, dal titolo Gli X-Files del Fascismo.

Fascisti, complottisti e archivisti

«Come? Documenti ufficiali d’intelligence sugli UFO? Sei nel posto giusto, mon amì!»

Omega Click, 18 aprile 2020, via YouTube

Molte persone, nel corso degli anni, si sono occupate di analizzare i documenti utilizzati per svolgere l’inchiesta sugli “UFO fascisti”. Storici, archivisti e anche i più scettici tra gli ufologi hanno avanzato molti dubbi sull’attendibilità delle fonti utilizzate. In generale, non è mai stata provata l’esistenza del Gabinetto RS/33 con specifici compiti di ricerca su oggetti volanti di origine extraterrestre. I documenti, anche quando redatti su carta intestata, non sembrano essere appartenuti a un archivio pubblico. Le lettere e i telegrammi, inoltre, contengono scambi d’informazione privati, soggetti a interpretazione e di sicuro non rivelatori di dati oggettivi. Il Centro Ufologico Nazionale ha commissionato una perizia sui documenti originali, per stabilire datazione e autenticità.

La perizia di parte, eseguita dallo studio di consulenze tecniche di Antonio Garavaglia, è disponibile a pagina 43 dell’indagine integrale. I risultati della perizia, però, sono contestati con forza: non si conoscono le tecniche utilizzate e non viene spiegato con che metodo si arriva a stabilire che i documenti siano originali dell’epoca. La ricostruzione degli eventi si basa, alla fine, su documenti giunti da fonte anonima, privi di qualsiasi elemento formale che li identifichi come parte di un archivio pubblico e non disponibili per essere sottoposti a ulteriori perizie. 

La vicenda del ritrovamento alieno d’epoca fascista, anno dopo anno, si è fatta strada nel meraviglioso elenco dei “misteri italiani”, al punto da essere raccontata nell’Atlante dei luoghi misteriosi d’Italia, di Massimo Polidoro e Francesco Bongiorni. Ancora oggi, però, molte persone sono ancora convinte dell’esistenza del Gabinetto RS/33 e del primato italiano nei contatti ufficiali con gli alieni. Uno degli esempi è il canale YouTube di Omega Click, che in un video in cui definisce il ritrovamento di Vergiate “una verità assoluta”. Lo youtuber invita a prendere visione di alcune sezioni dell’Archivio di Stato di Milano. In particolare si riferisce al Fondo Gabinetto Prefettura e ai faldoni 400 e 401. È lì che sarebbe custodita la verità. Le buste di documenti esistono e sono indicate con chiarezza. Riguardano “Segnalazioni aeroplani sospetti” e “Atterraggio di velivoli stranieri”. Tuttavia, è stato spiegato più volte come il senso di questi dossier della Prefettura fosse stato del tutto frainteso. 

La diatriba non sembra ancora essere finita. L’onere della prova spetta, di nuovo, a chi insiste nell’affermare la veridicità degli eventi legati a Vergiate e al Gabinetto RS/33. Per il momento tutti i documenti proposti non possono essere considerati come fonti incontrovertibili, originali e non manipolate. Nella lunga inchiesta svolta dai membri del CUN si fa anche un appello a “Mister X”, affinché si faccia avanti, rilevi la sua identità e possa far luce, infine, sui misteriosi documenti da lui ottenuti. Su OggiScienza rinnoviamo questo appello. Invitiamo Mister X a farci conoscere i dettagli e a spiegarci cosa lo spinse a inviare in forma anonima quei documenti così affascinanti. A distanza di anni, crediamo sia il momento, per Mister X, di svelare la sua identità e prendersi la giusta gloria per quello che, al momento, sembra essere stato un depistaggio memorabile. X-Files fascisti proviene da OggiScienza.

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