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Wild: un viaggio alla scoperta della voglia di sopravvivere

Wild è un film del 2014 diretto da Jean-Marc Vallée. Cheryl dopo la morte della madre e la fine del suo matrimonio decide di intraprendere un lungo viaggio attraverso il Pacific Crest Trail(PCT), un viaggio alla ricerca di se stessa e del senso della sua esistenza. In tale viaggio la donna si ritrova tra mille difficoltà tra cui quella di affrontare la natura selvaggia e quella di sopportare tante privazioni.

Cheryl nel percorrere il suo lungo viaggio a piedi incontra altre persone che la aiutano a superare diverse asperità. Soprattutto, in questo viaggio, Cheryl ricorda eventi della sua vita passata alquanto traumatici: li rivive soffrendo e ansimando, sempre più alla ricerca del suo io interiore.

Cheryl ha modo di riflettere sul rapporto con la madre di cui sente moltissimo la mancanza: in una scena del film Cheryl, ricordando la madre, urla in modo disperato scoppiando a piangere. La ragazza ricorda il periodo della sua vita trascorso da eroinomane in modo dissoluto e abbandonato ad una completa lascivia. Cheryl ricorda anche i tanti rapporti di sesso occasionali e nel ricordare tanti eventi della sua vita può anche apprezzare la solitudine attuale, molto più vera, secondo lei, della solitudine della sua vita quotidiana, come possiamo apprezzare da alcune sue parole pronunciate in una scena del film.

Questo road-movie, che possiamo accostare a tanti altri del genere come ad esempio Into the Wild del 2008 di Sean Penn, è un film profondo e intimo sulla natura umana come è anche un film sulle tante storture che contraddistinguono la società e la vita delle persone. Un film oltremodo stimolante che conduce a scoprire l’essenza della vita nel viaggio verso il nulla, nel viaggio nella natura non contaminata dall’antropizzazione e dalla civiltà.

Quest’opera cinematografica parla anche del bisogno dell’uomo di ritrovare un contatto con la natura, bisogno scaturito dal vivere in un mondo freddo e tecnologico che non sa comunicare a noi stessi chi siamo, la nostra personalità, il nostro carattere, il nostro temperamento e i nostri reali bisogni.

Wild si dipana come un lungo diario esistenziale costituito da sofferenza e saggezza allo stesso tempo: un lungo diario di memorie indissolubili che caratterizzano la profondità dell’animo di una persona. Un film che sembra trasmettere allo spettatore un’infinita voglia di lottare contro le avversità per sopravvivere in un mondo che spesso può rivelarsi crudele e spietato. Wild è anche uno sprone al combattere contro l’insensibilità e contro il cinismo umano come anche è uno sprone al combattere contro il propri limiti, le proprie incertezze, le proprie paure.

 

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