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Vite spezzate

Stereotipi di genere, violenza e (Dis)Uguaglianza di genere.
Vite spezzate.

294 omicidi nel 2014. 1700 stupri a Delhi.

Due tristi primati: il primo per la Turchia; il secondo per l’India.

Come già introdotto nel precedente articolo, il putrefatto fenomeno del femminicidio non si arresta, non solo in Italia.

Secondo Stop Women Homicides nel 2014 il voler prendere delle decisioni autonome ha causato il 47% dei femminicidi in Turchia; basti pensare alla recente vicenda della diciannovenne ridotta in fin di vita per aver partecipato ad un talent show con le braccia scoperte.

Due paesi entrambi considerati in via di sviluppo, eppure la condizione femminile in queste zone assume dei connotati aberranti.

Sviluppo che esibisce ancora nel proprio palcoscenico i vari stereotipi di genere, ancora tuttora presenti. Ma di certo la situazione femminile nei paesi sviluppati, non solo economicamente, presenta dei diversi punti interrogativi.

La presenza di fenomeni come la prostituzione minorile di una generazione forse compromessa in varie zone d’Italia, fatto che ha richiamato più volte l’attenzione dei media facendolo diventare uno dei casi più sconcertanti di cronaca degli ultimi anni, denuncia apertamente la perdita di valori idealistici a favore di quelli materialistici.

A questa tematica è stata, comunque, proposta la regolamentazione e la legalizzazione.

Proposta che nei paesi nordici ha offerta un’ottima maschera, aumentando il fenomeno della domanda di vittime di tratta, non riducendo il numero degli abusi (il 60 % delle prostitute che operano nei Paesi Bassi hanno subito violenza fisica, mentre il 40% delle stesse ha dichiarato di aver subito violenza sessuale), non migliorando neppure la condizione sanitaria dato che, per esempio, nello Stato di Victoria, in Australia, un cliente su cinque dichiara di voler avere rapporti sessuali non protetti; mentre in Canada il tasso di mortalità delle prostitute è 40 volte superiore alla media nazionale. Non a caso molti paesi scandinavi hanno deciso di fare dietrofront, punendo, dal punto di vista legislativo, la domanda stessa di sesso, rendendo incompatibile quest’ultima alla dignità umana.

Stessa proposta scandinava che è stata pure suggerita dal Parlamento Europeo.

Spiace il vedere che il trattare questo genere di tematica assuma toni di bigottismo e moralismo perché di libertà e il garantire delle vite degne di essere vissute ci sarebbe ancora bisogno di parlare.

C’è una strana malafede nel conciliare il disprezzo per le donne con il rispetto di cui si circondano le madri.
Simone de Beauvoir

Problema forse di mentalità che di certo non favorisce l’uguaglianza di genere, la quale non deve essere assolutamente sinonimo di conflitto verso l’altro sesso.

E’ una mentalità, a dir poco, da rottamazione la forma mentis turca ed indiana sulla questione di genere, ma pure la concezione della società occidentale considerata moderna costruisce un’immagine degradante, rimanendo ancora ancorata ai vecchi stereotipi.

Due società, due visioni dove quella dell’occidente non può e non deve essere completamente la via maestra. Visione occidentale (non) formata da pallottole come nel caso turco o come nel caso indiano da aggressioni e molestie, dove quest’ultime succedono, statisticamente parlando, ogni 51 minuti; ma da un linguaggio e un pensiero sottile, pungente e ben ancorato alle vecchie idee stereotipate: il tutto trasmesso quotidianamente dai media,dalla pubblicità e da materiali pornografici in generale; dove il tutto alimenta le differenze di genere.

Non è una questione di essere moralisti o radical chic, ma una buona dose di coscienza non è solo verso il genere femminile, ma anche per una buona convivenza pacifica.

La coscienza è il tramite fra ciò che è stato e ciò che sarà, un ponte gettato tra il passato e il futuro.

Henri Bergson

In ogni caso l’Occidente appartiene,tradizionalmente parlando, al mondo sviluppato; mentre la Turchia e l’India si considerano Paesi in via di sviluppo.

Sciaguratamente bisogna obbligatoriamente chiarire la definizione di sviluppo,precisandola.

Sviluppo che talvolta procede verso il nulla.

Omnia munda mundis.

“Tutto è puro per i puri, per chi è puro di cuore e d’animo”

Questo articolo è stato pubblicato qui

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