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Viaggio nel futuro dei rifiuti di Roma

La Regione Lazio boccia tutti i siti che erano stati individuati (dalla Regione Lazio stessa e dal Prefetto) e rimanda la decisione a data da destinarsi. Nel frattempo fuori dal Consiglio Regionale, in Via della Pisana a Roma, cresce il malcontento.

Il 4 giugno sembrava definitiva la scelta della nuova discarica (provvisoria) di Roma nel territorio del comune di Riano, in località Pian dell’Olmo. Ma da quel giorno le polemiche non si sono placate, anzi. Le domande, infatti, sono tantissime ma quella più naturale e forse “fanciullesca” è: perché il Comune di Roma, con un’estensione territoriale di circa 1.285 chilometri quadri tale da rendere la città una delle capitali d’Europa più estese, deve andare ad “invadere” con i propri rifiuti i confini di un’altra amministrazione comunale?

Ed ancora, che senso ha la provvisorietà della scelta? Chi dovrebbe credere che una scelta di una tale rilevanza possa essere solo temporanea? Considerando che da più parti si ipotizza un’emergenza rifiuti peggiore di quella che ha colpito e colpisce Napoli?

Queste domande se le devono essere poste anche i tanti abitanti di Riano, di Tivoli e degli altri siti “candidati” all’ambito riconoscimento: sostituire la più grande discarica d’Europa, Malagrotta. Tra questi, Pizzo del Prete nel comune di Fiumicino.

Per chi frequenta la zona a Nord di Roma, compresa tra l’Aurelia e la Cassia Bis, tra il lago di Bracciano ed il Mar Tirreno, questi mesi sono stati scanditi da manifestazioni di protesta, affissioni, bandiere, tanto che viaggiare in macchina su quelle strade diventa pur non volendo un reportage inconsapevole.

Lasciando la strada statale Braccianese, in direzione di Palidoro, si arriva proprio a Pizzo del Prete. Il viaggio in macchina è stupendo: tutto intorno alla strada campi coltivati, mucche maremmane allo stato brado, qualche agriturismo e sullo sfondo, girando lo sguardo, una vista mozzafiato del Castello di Bracciano. Certo questa annotazione paesaggistica non è paragonabile ad una perizia tecnica ma chiunque capirebbe che quella località rappresenta un angolo di paradiso agricolo (e quindi produttivo, oltre che estetico). Ma se questo non bastasse, andando avanti, compaiono delle indicazioni che fanno riferimento ad aree archeologiche di epoca etrusca, romana e medievale.

Lungo tutto il percorso si trovano segni di quella che sembra una protesta invisibile per lo scarso rilievo che ottiene sui media generalisti ma che costantemente si manifesta in modo civile e al contempo deciso: “Pizzo del Prete non si tocca, Gli agricoltori dicono no, Non bruciateci il futuro, No all’inceneritore”, sono solo alcuni degli slogan affissi sulle recinzioni dei campi e sulle mura delle case.

Ospitare “immondizia” in Italia non piace a nessuno ma sinceramente quella porzione di territorio ha già dimostrato tutta la sua disponibilità, ospitando non solo Malagrotta (distante dal nuovo sito solo 16 km) ma anche un’altra discarica, Cupinoro (distante 6 km) ed anche i “rifiuti elettromagnetici” della antenne di Radio Vaticana. Che senso avrebbe quindi una possibile scelta di questo tipo? Considerando anche che nel circondario, a pochissima distanza, sono presenti numerose aree protette che includono siti di interesse comunitario (SIC) e zone a protezioni speciale (ZPS).

Ed infine, per concludere il quadro, considerate che nell’area manca un piano di gestione dei rifiuti tramite la raccolta differenziata porta a porta, scelta non più opzionale ma obbligatoria ai sensi della normativa europea.

Ma la conclusione migliore spetta alla notizia di qualche ora fa: la Regione Lazio boccia tutti i siti che erano stati individuati (dalla Regione Lazio stessa e dal Prefetto) e rimanda la decisione a data da destinarsi. Nel frattempo fuori dal Consiglio Regionale, in Via della Pisana a Roma, cresce il malcontento ben riassunto da questa dichiarazione di una manifestante “Noi chiediamo solo una cosa: che ci lascino vivere!”



Per maggiori informazioni:

http://www.coordinamentorifiutizeroperillazio.it/

http://www.rifiutizerofiumicino.it/

http://www.youtube.com/watch?v=nefDizHp3Ig 
(puntata di Presa Diretta - Rai Tre) 

http://www.minambiente.it/home_it/showitem.html?

lang=&item=/documenti/comunicati/comunicato_0334.html

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.89) 13 giugno 2012 12:39

    I consiglieri della regione Lazio sono degli incapaci che hanno coscientemente creato un’altra situazione di emergenza su un problema già noto da anni.

    Ormai, non c’è altra soluzione che individuare un "male minore", fare la nuova discarica e discaricarci la Polverini e tutto il suo consiglio regionale.

  • Di Sara Pulvirenti (---.---.---.48) 13 giugno 2012 14:04
    Sara Pulvirenti

    Il problema dei rifiuti del Lazio ha radici lontanissime ed è ovvio che arrivati a questo punto non si può fare altro che puntare al male minore ma anche in questo serve criterio...se è emergenza rifiuti Roma si individui un’area nel Comune di Roma...magari verranno costruiti meno palazzi ma almeno non si andrebbe ad incidere su altri territori! Grazie di avere letto l’articolo e di avere lasciato anche il commento!

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