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Vedove della crisi: in partenza il corteo silenzioso a Bologna

Da nord a sud il fenomeno cresce ogni giorno, il grido d’aiuto dei tanti lavoratori vittime della crisi ha fatto scivolare il rapporto stato – cittadino nell’oscurantismo assoluto.

La base del gesto estremo che apparentemente non ha un colpevole se non nella debolezza dello stesso, trova il suo unico mandante nella figura dello stato, con l’accusa di istigazione al suicidio per imposizione fiscale e mancanza di solidarietà verso chi è rimasto solo.

Questo è ciò che pensa l’opinione pubblica, ma quello che fa ancora più male è la sordità della classe dirigente che, nonostante il momento negativo, si chiude in un silenzio tombale, evitando ogni discorso o proposta al fine di porre rimedio al grave problema.

Questi uomini vittime del sistema anti-solidale saranno ricordati solo dalle proprie vedove e da tanta gente comune, con una manifestazione pacifica e silenziosa come quella che li ha portati al gesto estremo della morte.

Sono loro a ricordare le oltre 70 vittime della crisi, con un corteo che si sta tenendo a Bologna e che sta partendo adesso dall’ospedale Maggiore, per poi terminare davanti agli uffici dell’agenzia delle Entrate.

L’organizzatrice Tiziana Marrone, vedova di Giuseppe Campaniello (l'artigiano che si diede fuoco lo scorso 28 marzo nel capoluogo emiliano) che dopo la morte del marito si è trovata sola e con le istituzioni lontane, ha spiegato che la battaglia non è solo sua, ma riguarda tutti gli italiani in difficoltà, soprattutto le vedove, che non sanno più dove sbattere la testa per pagare i debiti.

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