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Prestito a tasso zero: attenzione all’inganno

Le grandi catene di distribuzione ne propongono a centinaia, ma tutto ciò è proprio vero? È solito ascoltare alla radio o leggere nei volantini pubblicitari di acquisti senza spese aggiuntive con offerte commerciali di ogni tipo: dal televisore al plasma, dall'arredamento fino ad arrivare alla concessionaria che promette l'auto di lusso senza oneri aggiuntivi.

Ma tirando le somme questa forma di credito al consumo quali spese nasconde oltre a quelle esposte sul cartellino?

Bisogna innanzitutto dire che solitamente gli interessi maturati per questa categoria di acquisti sono effettivamente pari a zero, quindi non si andrà a pagare un tornaconto all'istituto di credito erogante, ma purtroppo questa non è l'unica voce di spesa: in seguito alla richiesta di un prestito troviamo solitamente una serie di costi che fanno lievitare il valore effettivo del finanziamento, azzerando conseguentemente la soluzione di partenza del fatidico tasso zero.

Una delle voci più consistenti è la "spesa di istruttoria della pratica", ossia la valutazione che la banca o la finanziaria fa nei confronti dell'acquirente, accertandosi che sia una persona solvibile e per assicurarsi che non sia iscritto nel libro dei cattivi pagatori. L'istituto di credito accettando il prestito imputa al richiedente il costo sostenuto.

Ci sono anche altre voci di spesa a carico del cliente, che naturalmente vanno sommate al valore iniziale del bene, alcune di esse sono: gli oneri per addebitare le rate mensili, le commissioni e l'assicurazione sul prestito, che non si manifestano come interessi, ma sono comunque a carico dell'acquirente.

Le spese sopra menzionate le ritroviamo nel TAEG (tasso annuo effettivo globale), che riassume tutti i costi del prestito, reso peraltro obbligatorio dalla normativa a tutela del consumatore affinché renda trasparente la proposta di finanziamento.

Mentre per il tasso zero, basta soffermarsi sul TAN, che sarà effettivamente zero, cioè senza interessi.

Riassumendo, quando vi trovate davanti a una proposta commerciale a tasso zero, bisogna soffermarsi principalmente sul TAEG che assumerà il totale del finanziamento, indicando i costi da sostenere, facendo attenzione anche alla percentuale di TAN.

Tutte queste offerte sono spesso solo un richiamo di facciata che fa pagare al cliente un insieme di costi superiori agli interessi, magari sarebbe bene mettere da parte l'euforia e fare qualche calcolo in più senza fermarsi alla prima offerta che ci passa tra le mani.

Foto: 401(K) 2012/Flickr

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