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Uomini e parità in casa. Quasi un’utopia

Secondo una recente indagine condotta dall’Istat gli uomini in casa curano i fiori, così come gli animali. Ma non stirano quasi mai. Fanno la spesa, in vista di una cena con amici, si accingono a cucinare e si occupano di bricolage. Ma è quasi impossibile chiedere loro di passare l’aspirapolvere, lavare i pavimenti, pulire il bagno e meno che mai stirare.

Questo il quadro di riferimento dentro le mura di casa. Per così dire si defilano. Alla faccia delle pari opportunità. Si nota che i tre quarti del lavoro della famiglia circa il 76% è ancora del tutto competenzafemminile. La donna occupa così tra lavoro e famiglia più di nove ore giornaliere, contro le 8 ore degli uomini. Se ci sono poi i figli il divario aumenta: si arriva quasi a 10 ore, contro le nove ore dei padri. Nel Nord si arriva a livelli sempre più bassi. Le differenze territoriali risultano più evidenti nelle coppie in cui la donna non lavora. Si arriva a meno 70% solo nelle coppie settentrionali in cui lei lavora, e non ci sono figli, ed anche nelle coppie in cui la donna risulta essere una lavoratrice laureata. Qualcosa però sta evolvendosi e migliorando. Infatti rispetto a sei anni fa, la percentuale rimane stabile, in quelle coppie in cui la donna non lavora. C’è un calo di percentuale in quelle coppie con donna occupata: dal 73% del 2003/2004 al 71% del 2009/2010.

Secondo Obiettivo Famiglia-Federcasalinghe non è vero che gli uomini passano ancora molto tempo sul divano e non si occupano dei fornelli. Oggi si vede sempre di più una disponibilità dell’uomo a dare un aiuto, molti padri danno una mano concreta al menage famigliare e le loro compagne. I giovani padri giocano con i loro bambinie e se serve si alzano anche la notte per cambiare i pannolini. In questo c’è un vero e proprio cambio di rotta in positivo. Inoltre il Parlamento Europeo ha chiesto che anche la paternità deve essere pagata, garantendo così un diritto. Ma prima che il nostro Parlamento la ratifichi ne passerà di tempo… Nel frattempo potrebbe avvenire un cambiamento anche grazie alla legge. Dallo scorso maggio, infatti, una sentenza della Cassazione ha stabilito che anche i mariti delle casalinghe possono godere di un periodo di allattamento. Quasi una piccola rivoluzione. E che la rivoluzione avvenga, così in una normale democrazia si possono raggiungere maggiori traguardi e tutele familiari.

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