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 Home page > Tribuna Libera > Una vita dal "cesso"

Una vita dal "cesso"

Mi è capitato di recente di essere "lasciata a casa" dal mio lavoro. Sono passati diciotto mesi da quando una nota società del largo consumo mi licenziò durante il periodo di prova (sì -avete letto bene-) e mi sono trovata a spasso un'altra volta: per lo meno in questo caso si è trattato di risoluzione del mio contratto a progetto, anzichè aver visto dieci anni di lavoro nelle multinazionali buttati nel... sopracitato cesso.

Comunque.

 

La casualità ha voluto che, trovando nuovamente lavoro per una società telefonica, ho iniziato a girare e rigirare le aziende del Nord Italia per proporre piani telefonici e mi sono trovata spesso e volentieri, forse a causa di tutta l'acqua che mi consigliano di bere per la ritenzione idrica, a chiedere di potere usufruire del bagno durante le mie visite.

Così, frequentando bagni a destra e a manca, ho fatto una considerazione, ossia che la vera anima delle aziende e delle società non si nasconde in quello che pubblicano sui siti, social network o tramite comunicati stampa.

La vera anima delle aziende si rispecchia in profondità nei cessi, che, poveracci loro, sono l'ultima cosa a cui si pensa quando si lavora appunto, e si fanno le riunioni di consiglio d'amministrazione.

Già mi immagino le facce di sindaci e consulenti riuniti attorno al tavolo di lavoro:

- .. e alla voce 5a dell'ordine del giorno è stata inserita la voce "ristrutturazione bagno" - di cosa si tratta?

- Signor Direttore Finanziario, il bagno comune degli impiegati è fuori servizio in quanto l'acqua del water non scola più

- Che sciocchezza... chiamate un idraulico, no?

- Signor Direttore Finanziario, quando glielo avevamo fatto notare ci aveva detto che questo tipo di spese non è contemplato nella nostra assicurazione aziendale

- Ah già, è vero

- E quindi?

- Quindi chiamate uno stagista. Ne abbiamo appena presi tre no? Chiamatelo ed assegnategli un compito di massima urgenza richiesto dal CFO. Voce 5b dell'ordine del giorno...

Facendo questo tipo di riflessione, poi, mi è venuto in mente un altro episodio, di quando lavoravo in piazza Duomo a Milano, e per caso mi era venuta a trovare una mia amica che oggi è Hr in una delle società italiane più prestigiose. Lavoravo all'epoca per una major cinematografica. Mi ricorderò sempre quando la invitai a venire a visitare il mio ufficio. Mi disse: "Ma veramente questa è la Majornumerounoalmondo? Sembra una società finanziaria, è tutto così grigio, così deprimente. Poi ci sono anche i cessi degli anni settanta senza finestra".

All'epoca non feci molto caso al commento della mia amica - che di cose ne sapeva proprio tante, proveniendo dalla selezione del personale in aziende e società di headhunting - ma poi, col passare del tempo, ripensai spesso a quello che mi disse ed iniziai a guardare gli uffici delle società da un punto di vista... diverso.

Oggi come oggi, confesso che la visita al cesso è il mio parametro di valutazione per capire se una società sta bene o meno e, soprattutto lo stile di management adottato al suo interno.

Mi propongo di darvi un appuntamento mensile in questo spazio, in cui vi offrirò un aggiornamento sui cessi aziendali in cui mi imbatterò e su quello che mi succederà strada facendo.

 Intanto... godetevi la vista mare dell'ultimo cesso aziendale che ho visitato!

"Dove sei stata, a San Vittore?", vi chiederete? In realtà ci andiamo molto vicino. La foto è stata scattata pochi giorni fa in una banca. 

Devo ammettere che vedere la sbarratura non mi ha meravigliato: i furti in banca credo che facciano parte dell'immaginario collettivo più diffuso, mi ha meravigliato però la mole della transenna, una grata fitta fitta, come potete vedere dalla foto, simbolo di un sigillo esterno e ancor più... interno.

"Guai a voi, pensieri... Non isperate mai veder lo cielo!".

Uscita dal bagno, l'appuntamento con il bancario di riferimento è stato piacevole ed il trattamento che mi ha riservato oserei dire... unico.

Cosa posso aggiungere: lo stile adottato mi ha dato da pensare che questa potrebbe essere la banca perfetta per me e per molti altri: gentilezza da parte dei banchieri e riservatezza estrema ovunque.Cos'altro potrei volere?

Certo che quella transenna...

Foto: Martin Aka Maha/Flickr

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