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Una "non notizia" di morale moderna: studentessa si prostituisce per soldi

Sentito, qualche tempo fa, in una trasmissione – inchiesta di una TV locale sulle università e sulle condizioni degli studenti in Puglia: “Universitaria salentina si prostituisce per pagarsi gli studi”.

Beh, che dire? Su un certo versante, le cronache che più comunemente ricorrono concernono soprattutto casi di docenti, i quali, invece di limitarsi ad insegnare, educare e far crescere gli allievi, non disdegnano, talvolta, di proporre alle ragazze una mano in sede di esami, in cambio di prestazioni sessuali.

Del resto, è risaputo che questo genere di “scambi” non si verifica solo nel mondo accademico.
Qui, si tratta, invece, di una ragazza che, spontaneamente, per sua scelta e determinazione – come dichiarato con pacata nonchalance nel corso dell’intervista – durante il giorno studia e frequenta le lezioni, mentre, nelle ore libere e di notte, “gioca” per mantenersi, giustappunto, all’università. L’interessata precisa di “giocare”, non di lavorare, facendo mercimonio del proprio corpo, giacché il suo lavoro è lo studio.

 
Orbene, nel caso della giovane in questione, se appare indubbiamente lodevole la finalità, non si comprende per quale ragione lo strumento per realizzarla deve essere il concedersi agli altri. Eppure, l’interessata sa che tanti suoi colleghi universitari – maschi e femmine – al fine di non gravare sulle famiglie, si adoperano in mille altri modi per pagarsi la retta e i libri e per il soggiorno fuori casa, ad esempio servendo la sera nei bar o in altri locali oppure lavorando da venditori o commessi in qualche esercizio commerciale.
 

Forse, la giovane di cui si tratta, si è orientata su un’altra strada, non soltanto per mantenersi agli studi, ma anche per condurre un regime di vita più brillante – abiti griffati, gioielli, palestra, vacanze – di cui avverte un bisogno irrefrenabile e che, comportandosi diversamente, non le sarebbe possibile soddisfare.
 
Ad ogni modo, l’augurio alla cara giovane è di concludere presto e positivamente gli studi e di riuscire a mettere a frutto la laurea attraverso uno sbocco lavorativo conforme alle sue preferenze e inclinazioni.
 
Ma, la televisione ha fatto bene oppure no a diffondere una notizia del genere?

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.188) 26 settembre 2009 13:25

    Meglio prostituirsi per soldi che per una comparsata in tv

  • Di thenightelf (---.---.---.187) 27 settembre 2009 01:20

    non e’ la prima ne l’ultima, conobbi una ragazza che passava l’estate nel quartiere rosa di amsterdam per poi mantenersi il resto dell’anno di universita’

  • Di Elisa (---.---.---.87) 27 settembre 2009 14:30

    articolo privo di contenuti.

  • Di (---.---.---.70) 27 settembre 2009 16:00

    premesso che secondo me l’università dovrebbe essere gratuita e nessuno dovrebbe usurarsi per pagarsi tasse ,testi e affitto(di buchi fatiscenti nella maggior parte dei casi),questa non è una povera slava sfruttata sulla strada...è una che lo fa per libera scelta,in parte per pagarsi gli studi,in parte per pagarsi un tenore di vita ben alto,in parte perchè in fondo è bello ricevere soldi per andare a letto con un cliente che scegli(quindi che ti piace).
    liberissima di fare quello che vuole,penso che da momento in cui nasciamo l’unica nostra vera proprietà è il nostro corpo,sul quale abbiamo libero arbitrio e possiamo farne ciò che più ci aggrada...ma non venitemi a dire che lo si fa per "pagarsi gli studi" perchè lo venite e dire a uno dei tanti che per pagarseli sul serio,ha dovuto fare i lavori più umili e faticosi,talvolta due contemporaneamente,risparmiando i centesimi sul vestire e non potendosi regalare nemmeno una pizza all’economica(pizzeria vicino l’università a roma)...altro che vestiti griffati e vacanze

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