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Una Repubblica fondata sulla Menzogna

Le mezze verità sul decreto federalismo respinto dalla bicamerale e sulla decisione della Camera alla richiesta della Procura di perquisire gli uffici di Spogli. E’ tutto un giocare sul filo di mezze verità ingannevoli, finalizzate a confondere e intorbidire i fatti.

Che avvilimento, questa politica. E' tutto un giocare sul filo di mezze verità ingannevoli, finalizzate a confondere e intorbidire i fatti. Mentre il Parlamento continua ad essere impegnato per salvaguardare gli affari pubblici e privati del Primo Ministro, alla stregua di una commedia grottesca cui i cittadini assistono impotenti. Facciamo piangere. Nell'agenda politica ri-cicciano pure il ddl sul Processo breve e sulle Intercettazioni. Ancora?

Ieri la bicameralina sul federalismo non è passata, ma in giro sentivi parlare di pareggio come se non fosse stata respinta. Non solo: in serata il Cdm si riunisce urgentemente e approva un nuovo decreto con le modifiche consigliate dalla Commissione. Alla faccia dello stop della bicamerale. E subito dopo già scrivevano: decreto andato a buon fine, scongiurate le elezioni anticipate. Accontentato Bossi che fa retromarcia. Non è vero: l'ultima decisione spetta al Colle. E pare che Napolitano non sia affatto d'accordo.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui rileva «che non sussistono le condizioni per procedere alla richiesta emanazione» del decreto legislativo sul federalismo.

La Camera respinge autorizzazione di perquisizione richiesta dalla Procura di Milano grazie a una sfacciata menzogna architettata dall'avvocato del Diavolo e su Libero oggi si legge: Caso Ruby, vince Silvio: i deputati (cioè i berluscones che sono in maggioranaza) decidono che i magistrati di Milano non sono competenti. Macchè! Il caso non è affatto chiuso e Montecitorio ha solo respinto la domanda della Procura. Che sia competente o no, è ancora da stabilire. Il cavillo è ormai noto: il Premier avrebbe telefonato alla Questura credendo che Ruby fosse la nipote di Mubarak, nell'esercizio delle sue funzioni di Presidente del Consiglio. Ergo, secondo i deputati, soggetto al giudizio del Tribunale dei Ministri. Balle colossali che hanno però permesso l'ennesimo sfangamento del Polipone dai mille tentacoli. Ma è assurdo discernere un escamotage così offensivo per l'intelligenza altrui. Persino la Procura dava per scontato che la deviazione alla Camera avrebbe sortito certi risultati a favore di Berlusconi. Non per niente ha il Potere politico in mano, oltre a quello economico e mediatico.

Tuttavia, il messaggio che arriva alla disinformata opinione pubblica è distorto: i Magistrati - insomma - avrebbe sbagliato. Errante e anticostituzionale, è il sistema silviesco che ha permesso di rigirare la frittata. Sempre ieri, le agenzie spacciano la dichiarazione di Bruti Liberati riguardo le famose foto in mano agli inquirenti: quelle finora visionate sono irrilevanti. Ha detto finora, giacché i file dei pc e dei cellulari sequestrati, dicono, sarebbero migliaia. Esisterebbero, comunque, altri scatti scottanti, ma questa è un'altra storia. Non solo, Barbareschi - che ieri stranamente si era astenuto dal voto - aveva parlato di sofisticati apparecchi milionari usati per scattare immagini nell'abitazione del Premier. Fatto smentito dallo stesso Procuratore. Ma subito circola un falsetto stridulo: Liberati dice che non ci sono prove fotografiche rilevanti. Non è esatto. In dubbio resta invece la sua dichiarazione in riferimento alla prassi seguita dalla Questura di Milano, sull'affido di Ruby. Il Procuratore conferma: la procedura è stata regolare.

Ma cosa vuol dire? Che l'affido alla Minetti è stato corretto o che gli addetti hanno seguito semplicemente il protocollo di identificazione della marocchina? Maroni ha espresso subito la sua approvazione cantando vittoria: vedete che avevo ragione quando dicevo che la questura aveva fatto il suo dovere? Eppure qualcosa sfugge. Certo è che i berlusconiani si sono affrettati a commentare la notizia come se l'ipotetico reato di concussione fosse magicamente scaduto. Non quadra affatto. Ma intanto le mezze verità circolano e la confusione del popolo mal informato aumenta. Non se ne verrà mai fuori. Il Perseguitato dice che la nostra è una Repubblica giudiziaria commissariata dalle Procure. Io dico che l'Italia è una Repubblica fondata sulla Menzogna.

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