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Un ricostruzione fantasiosa, al limite del fantastico ed assolutamente dietrologica

Ma non per questo impossibile e, sopratutto, intrigante per gli "amanti" della politica: come una calza di seta indossata da un’avvenente danzatrice (magari un agente segreto alla Mata Hari).

Leggiamo, sulla prima pagina di un autorevole per quanto discusso quotidiano, la seguente dichiarazione di Cairo, amico di Berlusconi e possibile acquirente di La7: “Se mi lasciano comprare La7 Mentana e Santoro sono inamovibili”.

Il canale televisivo privato di proprietà di TI Media ha ospitato Berlusconi in un dibattito con Travaglio che, a detta di molti, ha rappresentato la chiave di volta della campagna elettorale e l’avvio della rimonta di un PDL che veleggiava malinconicamente verso l’oblio.

L’occasione fu ritenuta ghiotta dai vertici La7 per risollevare le sorti della rete in crisi economica e per rimpinguare l’audience dell’ex Tele Monte Carlo in concomitanza della sua nuova messa sul mercato. Mai previsione fu azzeccata meglio: i dati Auditel dimostrano fuori che, da gennaio ad oggi, l’emittente è salita al terzo posto nella fascia serale che va dalle 20 alle 23.30. Nelle serate di lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì l’emittente ha superato Rai Due, Italia Uno, Rai Tre e Rete 4.



Per ottenere questo risultato, che indubbiamente ha portato una boccata d’ossigeno ai conti della traballante rete, bisognava però garantire a Berlusconi quantomeno la possibilità una “vittoria” nel dibattito televisivo, un po’ ipocrita ma, come dire, pecunia non olet. Se accordo ci fu non è dato saperlo, ma di certo la “vittoria” del Cavaliere (anche su Travaglio) venne percepita come forte e chiara dai telespettatori. Dunque Berlusconi non ci ha rimesso, anzi.

Del resto tutto si può dire dell’ex premier fuorché negarne l’abilità in “affari”. Forse a La7 non avevano previsto solo l’entità del vantaggio concesso. Dal gap di 15 punti pre-Santoro al 3-6% di differenza attuale, una distanza non impressionante. Il sorpasso è ora concretamente possibile ed agita i sogni del PD con incubi che si aprono al sequel della “gioiosa macchina da guerra” ed allo spettro del povero di Occhetto protagonista del film originale. La sinistra rischia di veder svanire l’obiettivo che solo qualche settimana fa sembrava a portata di mano e la derisione per una sconfitta che solo i vertici del PD potevano ottenere sarebbe cocente. Cornuti e mazziati, si direbbe a Napoli.

Fra La7 e PDL tutto sarebbe dunque finito a tarallucci e vino. Ma evidentemente al Cavaliere mancava il gusto di spargere una significativa dose di veleno. Berlusconi non si è fatto mancare neppure quella. Ed ecco dunque il “bacio della morte” che solleva qualche velo dal possibile accordo sottobanco offrendolo nudo agli italiani: la dichiarazione di Cairo “se mi lasciano comprare La7 Mentana e Santoro sono inamovibili” l'avrà suggerita Berlusconi?

https://www.facebook.com/groups/430836153638358/

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.161) 9 febbraio 2013 15:49

    Invece ricostruzione del tutto attendibile e assolutamente in linea con i fatti .
    La riprova è il penoso ed imbarazzante pistolotto con il quale Santoro ha aperto la puntata successiva . E’ servita a ridare fiato al piffero , a ringalluzzire i topi e a chiarire la personalità di Santoro.
    ciao

  • Di (---.---.---.39) 9 febbraio 2013 16:06

    Paolo: ti ringrazio per il fatto che ritieni attendibile la mia ricostruzione. Un po’ meno per il mio far partee di quelli che tu definisci topi. Ma sono certo che si tratti più che altro di una efficace metafora.

     

  • Di paolo (---.---.---.161) 11 febbraio 2013 12:11

    No Alessandro non era una metafora ,però ammetto che era incompleta perchè oltre ai topi ci sono anche i mariuoli (a vario titolo o ragione ) .

    Comunque lascio a te ,che riconosco intellettualemnte onesto ,il compito di dare una definizione sintetica , tipo "etichetta" , su chi vota ancora Silvio Berlusconi ( o Lega ) .
    Attendo fiducioso -ciao

  • Di (---.---.---.39) 11 febbraio 2013 16:00

    è un compito difficile perché anch’io sono di parte. Diciamo che, per dirla alla Montanelli, molti sono quelli che si turano il naso perché nella persona no, ma nelle scelte sì, vedono la strada migliore. Io ritengo di definire me stesso un liberista di sinistra, il che può sembrare una contraddizione ma non lo è. Sono convinto, io per primo, che la politica debba pensare a tutti nello stesso modo, ma che sia tanto più necessaria per chi è debole, i forti ci possono pensare da soli. Il mio pensiero è che una corretta politica liberale (e liberista in economia) sia il miglior modo per far crescere il benessere di più deboli. Mi permetto perfino (vorrai scusare l’immodestia) una citazione quasi "dotta". Marx fu indubbiamente una figura più popolare e più coinvolgente perché si schierava a difesa dei deboli, degli sfruttati. Ma la crescita del benessere, il riscatto dei proletari, storicamente è stata garantita dal molto meno popolare Adam Smith e dalla rivoluzione industriale che si ispirava a lui.

     

  • Di paolo (---.---.---.161) 12 febbraio 2013 14:53

    Niente male come arrampicata sui vetri ,ma Silvio Berlusconi e la Lega cosa c’entrano con il liberismo e Adam Smith ?E allora perché non Monti ?

  • Di (---.---.---.39) 12 febbraio 2013 16:55

    di Smith te ne ho parlato in altra sede. Monti forse ERA liberista, ora la sua politica economica è decisamente statalista perchè trasferisce risosrse dal privato al pubblico soffocando il privato. C redo sinceramente che stia facendo molto male all’Italia. Grazie per il complimento sull’ARRAMPICATA, in effetti è tale, mi sono divertito a scriverla. Comunque non è del tutto impossibile.

  • Di (---.---.---.39) 12 febbraio 2013 16:57

    Accipicchia, Paolo: hai ragione tu! di Smith ne ho parlato proprio qui! Non vedevo i precedenti post!

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