• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Un italiano vero

Un italiano vero

Opportunismo e debolezza sono caratteristiche ricorrenti nel comportamento quotidiano, a partire dai politici fino al cittadino comune. Sarà forse il nuovo che avanza.

Non so dire se si tratta di una moda passeggera o se invece è un inequivocabile segno dei tempi ma sta di fatto che la pratica ormai consolidata di dichiarare qualcosa per poi smentirlo il giorno dopo è ormai diffusa in ogni angolo della nostra società. Uomini di cultura, atleti, soprattutto politici, ma sono un po’ tutti i personaggi pubblici a utilizzare la prassi. E non solo quelli pubblici.

Dico questo dopo l’ennesimo episodio accaduto questa volta ad un calciatore il quale, intercettato in una conversazione telefonica con un poco di buono, apostrofava il magistrato Falcone come “fango” della società. A seguito della diffusione della notizia, lo stesso calciatore, in una tristissima conferenza stampa, ha chiesto scusa al mondo intero. Piagnucolante come un bambino preso con le mani nella marmellata, ha sostenuto di essere stato frainteso, di non essere mafioso, negando insomma ciò che appariva palese solo qualche ora prima.

Una “pezza che è peggio del buco” dice il proverbio, una pezza che trasuda di ipocrisia e doppiogiochismo perfino agli occhi del più sprovveduto degli osservatori. Scappare, nascondersi, negare le proprie responsabilità questa è la prassi, essere canne al vento pronti a cogliere l’opportunità che più conviene, maschere da palcoscenico capaci di essere al contempo uno, nessuno e centomila. Con estrema naturalezza.

Questi sono i nuovi modelli ormai dilaganti, ma sta di fatto che per quelli della mia generazione che considerano il peso della parola come un valore, non può non saltare agli occhi la stridente contraddizione fra coloro che addirittura hanno dato la vita per le loro idee e l’esercito di etero diretti in cui siamo immersi. E questo ha un solo chiaro significato, che inevitabilmente stiamo diventando vecchi. 

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.153) 2 luglio 2013 10:15

    In paesi meno decadenti del nostro sono i giornalisti che incalzano con i personaggi che si contraddicono.
    Da noi il cattolicesimo che perdona qualsiasi peccato e l’opportunismo dei giornalisti fa sì che ci si possa contraddire senza perdere le faccia.
    GeriSteve

  • Di (---.---.---.180) 2 luglio 2013 14:13

    Io credo invece che siano i valori "veri" a mancare, che sia la società del disimpegno e del qualunquismo a farla da padrona. Lo "scilipotismo" insomma. Persone come Margherita Hack, giusto per fare un esempio, o come la Montalcini non erano certo di quella pasta.

  • Di (---.---.---.200) 2 luglio 2013 16:30

    Condivido sia l’articolo che i commenti (quelli che ho letto fin’ora). Vorrei però osservare un aspetto che secondo me è passato in secondo piano: è vero quanto si afferma a proposito dell’ipocrisia, della fuga dalle responsabilità e del non dare il giusto peso alle parole, ma questo fenomeno così diffuso produce un subdolo condizionamento, una sorta di inconsapevole pressione psicologica, di cui tutti noi rischiamo di cadere vittime se non ne siamo consapevoli e non ne restiamo in guardia. Forse il calciatore in lacrime si è reso conto di esserci caduto, sebbene "troppo tardi", ma almeno ha dimostrato il coraggio di assumersene pubblicamente la responsabilità; molti altri, invece, delle proprie improvvide dichiarazioni se ne vantano e, sembrando addirittura "coerenti", ci si costruiscono la carriera. Anche Grillo ha detto che "la mafia non uccide", come se fosse buona, il che farebbe apparire personaggi come il Giudice Falcone quasi "ingiusti"; ma poi ha minimizzato, ha tolto il peso alle parole, ha schivato la responsabilità. E non ce l’ho in particolare con Grillo: il suo è solo l’esempio più recente dello stesso atteggiamento di tanti altri personaggi, politici e non. Preferisco il calciatore, che con il suo pentimento è più onesto almeno nel riconoscere e correggere l’errore, e che ci pone di fronte a quel risveglio della coscienza, anche se amaro, di cui tanti altri (politici e cittadini) avrebbero bisogno.

    Manny

  • Di (---.---.---.62) 2 luglio 2013 21:29

    non so’ francamente se preferire il calciatore. La patetisca "scena madre" alla Mario Merola sembrava essere più dettata dal tentativo di recuperare una situazione che "vero" riconosciemento dell’errore. .... 

    • Di (---.---.---.20) 2 luglio 2013 23:41

      Sì, possibilissimo. Il fatto è che mentre discutiamo sulle lacrime (anche discutibili) del calciatore, non pensiamo più ad altre situazioni, del tipo (per esempio) del recente episodio avvenuto a Palermo, dove la Polizia ha fermato un automobilista per un normale controllo di routine ed è risultato che l’auto era sprovvista di tagliando assicurativo e di revisione; ma il conducente è un Senatore, il quale vedendosi porgere il verbale di contravvenzione, anziché fare ammenda ha invece vivamente protestato dicendo che a lui spetterebbe il saluto militare e non la contravvenzione. Insomma: non voglio minimizzare la gravità delle parole del calciatore, ma è solo un calciatore, uno che tira calci a un pallone: non è una bella cosa, la sua, ma mi preoccupa molto meno di quelli che prendono a calci l’Italia tutta intera. E non si pentono mai.

      Manny

    • Di (---.---.---.85) 4 luglio 2013 01:46

      Io credo che nessuno debba essere inchiodato ad una frase inopportuna, specie se affermata in un contesto non ufficiale. A tutti deve essere data l’opportunità di chiarire e spiegarsi meglio, anche ritrattare. La differenza è nel come si argomenta la propria gaffe.


      Anche ammesso che abbia ritrattato solo per soldi, è importante. Anche se le sue sono lacrime di coccodrillo, è importante che la sua posizione ufficiale sia stata chiedere scusa. Non ripara il tutto, ma è meglio che insistere in una posizione discutibile o negare. 

      Noi siamo abituati a personaggi che non solo affermano una cosa un giorno e l’esatto contrario il successivo, ma che negano di averlo fatto: si definiscono perennemente coerenti, contando sul fatto che la memoria è labile e che se controlli l’informazione prima o poi la gente dimentica anche una frase che ha suscitato clamore. 

      Questo tipo ha chiesto scusa. Che le sue parole siano sincere o meno, ha chiesto scusa, la sua posizione ufficiale è stata questa. Di più non si può pretendere, i conti con la propria coscienza stanno al singolo, la collettività non può che ragionare sulle "posizioni ufficiali".


  • Di نورالحكيم (---.---.---.156) 3 luglio 2013 09:59

    ma miccoli ancora qua in Italia sta? non è ancora andato a nascondersi per sempre sull’isola segreta di Elvis Presley?

  • Di paolo (---.---.---.150) 3 luglio 2013 15:11

    Cari amici avete proprio ragione , Miccoli è un cialtrone frutto di una aberrazione culturale di matrice cattolica aggravata dalla descolarizzazione ,però calcia bene il pallone e questo basta e avanza per diventare qualcuno e riempirsi le tasche .La sua penosa ritrattazione è stata probabilmente imposta dagli sponsor che lo pagano ,argomento a cui il cialtrone è evidentemente sensibile .

    Però è l’arrogante senatore di Manny che preoccupa di più . Significa che la sottocultura del tutto mi è permesso perché io sono io e tu sei una merda ,in questo paese è dura da estirpare .E’ una mentalità soprattutto meridionale che ha radici borboniche e che ha intriso tutta la società .
    Ho appreso che il senatore è Mario Ferrara che milita ne il "Grande sud" che oltre alla pretesa del saluto militare ha pure minacciato i due poiliziotti e li ha fotografati con lo smartphone .

    Per inciso ,il

  • Di (---.---.---.180) 4 luglio 2013 08:48

    Sono d’accordo con chi notava che se personaggi come Scilipoti, ecc.. sono dentro la poltica, voluti fortemente dal vertice è certamente un segno che i voltagabbana sono premiati, ma non i voltagabbana che cambiano idea per convinzione ma per convenienza economica personale. E’ questo il marcio che ormai è prassi. Come il calciatore. Personaggi del genere saranno domani in televisione piagnucolando ridendo per affermare l’esatto contrario di ciò che dicono oggi. Scilipoti potrebbe tranquillamente elogiare Ingroia o Vendola se venissa pagato come oggi. 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares