• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Un’ipotesi da considerare: il ritorno alle urne...

Un’ipotesi da considerare: il ritorno alle urne...

Una campagna elettorale che ha trasceso qualsiasi eventuale logica, quella appena conclusa. Ammesso che logica possa coesistere al solo cospetto della frase “campagna elettorale” Abbiamo visto ed ascoltato di tutto. E dopo aver creduto di aver visto e ascoltato di tutto, abbiamo dovuto fare “reset” ed ascoltare e vedere il contrario di tutto. E lo abbiamo dovuto fare, in alcuni casi, più volte al giorno, il “reset”

Alle solite “promesse da candidato” di cui ho già parlato (potete leggere l’articolo cliccando sul link precedente) cui ormai tutti siamo tristemente abituati, questa volta il sipario si è spalancato a possibilità estreme, mai vissute prima d’oggi.

Abbiamo visto “scendere e salire” in campo magistrati che sono passati dalla parte dei giustizieri a quella dei maggiormente sotto giudizio. Abbiamo vissuto l’escalation comico surreale di un Movimento partito molto dal basso, raggiungere percentuali che – dati che ci giungono dall’estero – avrebbe sforato percentuali di consenso mai lette prima d’ora.

Abbiamo sopportato scenette inquietanti di candidati millantatori, spergiuri, moralizzatori, riformisti, ascensionisti, discensionisti, volta gabbana, torna alla base e vai col tango… Atteso la promessa del giorno, la sparata del momento, l’idea “geniale” del mattino. Visto cani ignari del loro destino, essere affidati a mani meno ignare del loro domani. Letto manifesti di ogni genere e colore. Ascoltato urla senza contenuti. Subito rabbie personali contrabbandate per attivismo politico sociale.

Alcuni hanno ricevuto lettere ambigue sperando che fossero cosa certa. Per non perdere il punto – e gli eventuali voti – c’è chi ha “giurato” di metter mani al portafogli personale pur di mantenere quanto promesso. Intanto alle Poste sono andati letteralmente in tilt a causa dei molti (…) che lettera con indicazione di rimborso IMU alla mano, pretendevano di vedersi consegnare indietro il denaro…

Abbiamo letto storie strappa lacrime di candidati premier che hanno avuto visioni di lauree e master internazionali: probabilmente lo stress da campagna elettorale genera effetti allucinogeni a chi non è del mestiere.

Abbiamo dovuto anche ascoltare ripetute proposte giunte da ogni dove, di come ora – proprio ora? – sia possibile abbattere la pressione fiscale e dare – non vedevamo l’ora – maggiore capacità economica ai cittadini per sperperare un po’ di denaro dentro i negozi per dare maggiore “sviluppo economico” al Paese.

Abbiamo constatato che c’è chi vuole “smacchiare il giaguaro” chi invece è convinto di “cacciare tutti a calci nel culo” chi è convinto di “fare la rivoluzione” ma civile: incredibile ossimoro, consentito a quanto pare dalla stramba legislazione italiana.

Abbiamo dovuto sorbirci pseudo dibattiti politici preelettorali in cui si è parlato di tutto: vecchie inchieste, quote latte, Monte dei Paschi, abdicazione del Papa, le nipoti di Mubarak, il terzo segreto di Fatima finalmente svelato al mondo intero ed anche - importantissimo – il motivo per cui nei carrelli dei supermercati si debba mettere la moneta da due euro.

Tutto e di tutto: tranne la spiegazione approfondita di programmi politici, sociali ed economici reali e condivisibili dall’elettorato che oggi, dovrà decidere se andare alle urne, ricordando che lo farà sotto l’ala protettrice (per i partiti) della non legge elettorale meglio conosciuta come “Porcellum” o dedicare quella mezz’ora risparmiata alla visione del filmino delle vacanze al mare del 1986.

Tutto e di tutto: tranne la garanzia, attraverso le parole, di ciò che si può fare davvero.

Protagonisti assoluti di questa “campagna elettorale”: vane promesse basate sul nulla ed il reato di voto di scambio, tanto caro all’Italia da che elezioni esistono su questo pianeta, che questa volta viene però preso al volo come possibile via di uscita – e di elezione – da quei temerari moralizzatori che non sapendo cosa dire, promettere e fare, cercano almeno di intrattenere le ore che li separano dalla giornata degli spogli, facendo almeno qualcosa.

Poi a campagna elettorale conclusa, arrivano le prime inquietanti notizie di cronaca: qualcuno minaccia di morte un candidato, si apre di già qualche inchiesta su false firme su liste di candidati.

Sento che qualcosa potrebbe accadere, e voglio dirlo in tempi non sospetti: un annullamento delle votazioni e un ritorno alle urne. Eventuale esasperante conseguenza di comportamenti anomali che tendono a spogliare del tutto i cittadini di qualsiasi diritto all’Informazione, alla comprensione, alla valutazione, alla verifica, alla possibilità di farsi un’idea ponderata e per finire, ma non per ultimo, al diritto di votare davvero, con una Legge che non sia il broglio elettorale per antonomasia.

Se dovesse accadere davvero, vorrei poter ripetere ora che l’unico modo per far sì che tutto questo non accada mai più e che la legge elettorale attuale possa essere annullata e completamente riscritta in favore del ritorno della Sovranità Popolare è uno solo: sciopero elettorale nazionale.

Buon inizio settimana, con il consiglio di lettura di questo mio recente articolo:
Monti, Bersani (e gli altri) e il Nuovo Ordine Modiale che si rivela...
Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares