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 Home page > Tribuna Libera > Un’alba tragica su Brindisi

Un’alba tragica su Brindisi

L’attentato è di quelli che fanno particolarmente male. Perché le vittime sono ragazzine, perché sono ridenti, anche negli occhi luminosi e nello sguardo aperto, trasparente; perché le ragazzine hanno speranza e sono belle. Sono ricche di sentimenti, ricche di vita e di futuro.

Questo è stato attaccato e non si sa ancora perché e da chi. La mafia, o una qualsiasi delle sigle della criminalità organizzata dello stesso stile non colpiscono - in genere - le ragazzine. Non in questo modo. Non perché siano buoni o generosi; non lo sono. E nemmeno per un codice d’onore che impone di non toccare bambini e donne. Quel codice, se mai è esistito, di sicuro adesso non c’è più. Quella è gente che non ha onore e colpisce, lo hanno già fatto, anche bambini e donne senza la minima pietà e la minima remora.

Ma non colpiscono così, davanti ad una scuola, semplicemente per tornaconto, per un freddo calcolo: un attentato del genere porta uno sdegno tale che l’intera città, l’intera regione potrebbero essere sottoposte a controlli tanto minuziosi quanto duri e determinati. L’opinione pubblica potrebbe pretendere la militarizzazione a tappeto. Ogni collaboratore, ogni spione, ogni informatore sarà messo sotto pressione, quanto mai prima. E questo nessuna mafia lo vuole. Nessuna organizzazione di tipo camorristico vuole vedere i propri traffici messi in pericolo da un controllo capillare del territorio da parte dello Stato. E' plausibile che adesso stia addirittura collaborando surretiziamente alle indagini.

Si parla della manifestazione antimafia in città; si ricorda il nome evocativo di quella scuola, Morvillo-Falcone, scordandosi che di queste manifestazioni ce ne sono state tante, in tutto il sud. E che mai la mafia o la camorra o la sacra corona unita e nemmeno la 'ndrangheta - forse la più spietata - è arrivata ad uccidere per una manifestazione. Per qualche migliaia di ragazzi in corteo. O per una fiaccolata. Non è un motivo plausibile.

Per tutto questo non credo che sia un attentato di tipo mafioso. Se non è mafia, allora è terrorismo. E le ultime dichiarazioni degli inquirenti sembrano andare in questa direzione. Anche lo strumento parla di terrorismo, non di organizzazioni del crimine. Bombole di GPL anziché tritolo. Roba strana, roba da artigiani, non da grandi organizzazioni che non amano passare per dilettanti allo sbaraglio, ma che, anche nel tipo di esplosivo, parlano; danno un’immagine di sé.

Potrebbe essere quindi l'azione di un pazzo. Di uno squilibrato alla Breivik per intendersi (che prima di cominciare la sua caccia solitaria all'adolescente aveva piazzato anche lui delle bombe devastanti). E fine del discorso. Inutile cercare di spiegarsi le motivazioni di un pazzo. Potrebbe essere un "innamorato" respinto, un amante abbandonato, un pedofilo smascherato, un marito tradito, un dipendente cacciato o chissà che altro. La ferita narcisistica, ci insegnano gli psichiatri, può avere molte cause e scatenare molta violenza.

Oppure si può riflettere anche su altro, per cercare di capirci qualcosa. E la scelta di Brindisi potrebbe suggerircelo, quel qualcosa. Brindisi non è una città-simbolo; non è una metropoli da colpire per le sue fabbriche o per le grandi banche o per i suoi centri di comando economico o politico. Per le sue strutture o per i circoli del potere occulto. Non è una città d'arte con tutta la sua importanza storica o culturale anch'essa simbolica. Non è un luogo significativo per la storia della nazione o di una parte politica come potrebbe essere Marzabotto, ad esempio, o Salò.

Brindisi, a prima vista, non dice niente, perché è il classico non-luogo della provincia italiana. Anzi della provincia europea, dove non succede mai niente. Non-luoghi privi di un’impronta significativa, di grandi lasciti del passato, di personalità, di storia e di bellezza. Luoghi di transito, insignificanti (a parte per chi ci è nato, ovviamente).

Ma è un non-luogo che una sua specificità ce l'ha. Una sua caratteristica che potrebbe diventare indicativa, contenere un messaggio. A tutti richiama con chiarezza l’altra sponda del mare verso la quale si parte; proprio da Brindisi. Lo sanno tutti che da Brindisi si va in Grecia e che a Brindisi si sbarca, venendo dalla Grecia.

Così come tutti sanno del dramma di quel paese trascinato sull’orlo del baratro dai suoi politici, dai suoi evasori, dai suoi truffatori, ma anche dai suoi abitanti che quei politici truffatori e bancarottieri hanno votato ed eletto per decenni. E, infine, spinto verso la catastrofe anche dalla fredda, implacabile indifferenza contabile dell’Europa dei ragionieri.

Così come si sa - ne hanno parlato televisioni e giornali nei giorni scorsi, durante i reportage sulla gambizzazione del dirigente dell’Ansaldo - che una delle possibili ipotesi per quell'attentato (reale o “suggerita”; da quarant’anni dietro questi casi si intuiscono tante manine a tirare i fili) portava ad una “pista greca”; perché la rivendicazione (attendibile?) è stata fatta dalla FAI (Federazione Anarchica Informale), cellula “Olga”; un gruppo che si è dato il nome di Olga Ikonomidou, un’anarchica greca in carcere da tempo nel nostro paese, membro del CCF (Cospirazione delle Cellule di Fuoco), organizzazione responsabile di violenze e attentati in quel paese negli ultimi anni.

Infine il giorno scelto per l’attentato. Durante il G8 di Camp David, summit in cui la crisi greca e il "che fare?" con la Grecia erano ovviamente al centro del dibattito. Lasciarla sprofondare, buttarla fuori, lasciare che se ne vada in malora o cercare di salvarla strozzandola di debiti per le prossime dieci generazioni. Cose di questo genere.

Insomma, ho messo insieme un luogo che potrebbe avere un senso simbolico, un fatto di cronaca, un movente politico-economico; in conclusione ho fatto un sacco di dietrologia per non arrendermi, forse, alla tragica evidenza di un orrore insensato. E quegli occhi, gli occhi ridenti di Melissa, mi fissano dalla bella foto, come se fossi un povero scemo da canzonare. E forse è vero, la dietrologia tante volte è stata solo cronaca di poveri dementi. Potrebbero quindi essere tutte ipotesi strampalate, ma ormai ho tracciato il filo di un pensiero che lega la Grecia già nel panico all’Europa, all’Italia, a Brindisi, la porta italiana sull'abisso ellenico.

"Voi ci strozzate e ci umiliate e noi vi facciamo vedere che cosa faremo ai vostri giovani, alle vostre ragazze". Minaccia di terrore, minaccia di guerra. Logiche da nazisti, comunque si vogliano definire. E' possibile che mi sbagli, anzi è molto probabile e comunque me lo auguro, ma non vorrei che sorgesse un’alba tragica sul nostro paese. Un'orribile Alba Dorata.

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.66) 22 maggio 2012 12:42

    Su un punto hai proprio ragione: la pista nazi-greca non è affatto da scartare.

    Altri punti invece, mi sembrano fuori della realtà:

    "mai la mafia... è arrivata ad uccidere per una manifestazione"
    : allora a Portella della Ginestra non è successo niente?

    "Se non è mafia, allora è terrorismo" : oltre a Portella della Ginestra, ci sono tantissimi omicidi e le bombe del ’92 a dimostrare che spesso è mafia E terrorismo.

    "Bombole di GPL anziché tritolo"
    : mi sto stancando di ripetere, e lo ho fatto anche qui su Agoravox, che rilanciando questa scemenza delle bombole-bombe si favorisce il depistaggio e si penalizzano intelligenza e cultura.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.107) 22 maggio 2012 13:12
    Fabio Della Pergola

    Ho letto il tuo articolo ma mi sono rimasti dei dubbi. Gli inquirenti continuano a parlare di bombole con innesco esplosivo. Non mi sembra così insensato.
    Poi: il riferimento a Portella della Ginestra, oltre che essere preistoria, non ha attinenza. Colpiva una manifestazione comunista ed era nella logica dei tempi che la mafia agisse da braccio armato del latifondo. Oggi colpire una delle tantissime manifestazioni antimafia esistenti non avrebbe alcun senso se non quello di sollevare una popolazione contro quelle stesse strutture criminali che ci vivono in mezzo.

    Le bombe del ’92 invece parlano la stessa lingua simbolica. Si colpiscono determinati luoghi-simbolo per avvertire lo Stato su cosa sarebbe potuto accadere. Colpire gli Uffizi a Firenze, ad esempio. Ma un attentato ad una scuola non mi pare che abbia un senso - in questo momento - per un’organizzazione mafiosa. Può darsi che mi sbagli naturalmente, ma continuo a non crederci.

    L’ipotesi più probabile resta quella del gesto di un individuo che colpische per motivi personali, ma l’ipotesi che ho delineato potrebbe essere (vagamente) plausibile. Comunque siamo nel campo, per ora, delle pure suggestioni.

    • Di Geri Steve (---.---.---.66) 22 maggio 2012 14:16

      " mi sono rimasti dei dubbi. Gli inquirenti continuano a parlare di bombole con innesco esplosivo. Non mi sembra così insensato"
      Scusami, gli inquirenti hanno fatto qualche scoperta che ha modificato la fisica?
      Siccome l’ipotesi è che rilancino questa scemenza proprio per depistare, ti sembra che siano una fonte da citare?

      " Portella della Ginestra, oltre che essere preistoria..."
      Portella della Ginestra si contende con le vicende del Gobbo del Quarticciolo e con l’attentato a Togliatti il ruolo di primo grande evento della strategia della tensione, e non è preistoria: è storia che sta continuando. Berlusconi è andato a riverire, e forse a prendere istruzioni, da Michael Stern (morto tre anni fa), agente OSS-CIA di collegamento con Salvatore Giuliano.

      Info e riferimenti storici su:
      http://www.strano.net/stragi/stragi...

  • Di (---.---.---.107) 23 maggio 2012 03:00

    anche ammesso... che cosa sostieni ? che il depistaggio sarebbe dire che sono esplose delle bombole anziché una carica di tritolo e che con questo si allontanerebbe la pista mafiosa ? E che questa resterebbe la pista privilegiata in quanto parte di quella strategia della tensione che inizia con Portella della Ginestra e prosegue fino ai giorni nostri ?

    E’ un’ipotesi naturalmente, ma - per i motivi che ho detto nell’articolo (e che tu contesti) - continuo a pensare che fra le tre (mafia, terrorismo, azione di un pazzo) mi sembra la meno plausibile in questo caso.

    FDP

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