• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cultura > Un Almanacco che profuma di tempi passati

Un Almanacco che profuma di tempi passati

L’Almanaccone 2012 (Labos Editrice, pag. 250 – euro 17,50)

 

L’Almanaccone 2012 è una rivista - libro che esce dalla costola del periodico digitale Tellusfolio, numero 31 - 32 edizione cartacea, un contenitore annuale di arte pensosità e letteratura. Dirige e coordina l’operazione Enea Sansi, deus ex machina de ‘l Gazetin' di Sondrio, che spiega nell’introduzione il legame tra sito internet e rivista, il significato di Tellus come terra madre, dea della fecondità, stagione della semina, quindi momento metaforicamente propizio per seminare idee nuove e concetti filosofici nell’animo umano. L’Almanaccone è un libro di grande livello culturale e i contributi soddisfano i palati più esigenti, ma consigliamo i lettori di visitare anche la rivista digitale dove troveranno collaborazioni politico - letterarie di buona qualità.

Il volume raccoglie scritti di Gino Songini (Il mio male si chiama Sardegna - considerazioni di un continentale sull’isola e i suoi abitanti), Sandro Fancello (A proposito di mal di Sardegna - Ricordando la Lombardia), Giacomo Bottà (Alla ricerca del centro di Helsinki), Rocco Del Nero (Cartoline dal Kosovo), Moonisa (Zoom sulla Nigeria), Vanna Mottarelli, Maria Lanciotti e Luciano Canova (Spinus e altre novelle - Vacanze in campagna), Nicola Scinetti e Marcello Mariana (Sulla 38, opera per poesia, foto e prosa d’arte), Alberto Figliolia (Sportivi ritratti), Renzo Fallati (Il nostro giardino, I magnifici quindici).

L’Almanaccone è un libro denso di storie e contenuti, nel quale ognuno può incontrare narrazioni che soddisfano il proprio gusto personale. Io per esempio ho divorato i ritratti sportivi di Alberto Figliolia, che ha la mia età, si è formato su simili emozioni calcistiche e cestistiche, per questo appassiona raccontando le carriere di Carlo Recalcati, Ilir Trebicka, Sandro Gamba, Pierluigi Marzorati, Fulvio Bernardini, Tarcisio Burnich e Giacinto Facchetti. Si legge e si ricorda, pare di fare un poetico tuffo nel passato, come se quei nomi e quelle storie che non torneranno fossero le nostre madeleines. A mia figlia ho letto la sezione curata da Vanna Mottarelli, Maria Lanciotti e Luciano Canova, perché anche quelle storie ricordano un tempo che non esiste più ma che abbiamo vissuto, tra rondini sui tetti e lucciole nei giardini. Molto suggestiva anche la sezione geografica con i ritratti culturali di paesi come Kosovo, Nigeria, Finlandia e Sardegna. Per il prossimo Almanaccone prenoto un posto per Cuba.

Ordinatelo a: [email protected], oppure cercatelo in una di queste librerie: http://labos.valtellina.net/libreri.... Ne vale la pena.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares