USA: riprende l’emorragia di posti di lavoro?

Il 2 settembre prossimo è in programma il solito datone del Rapporto Occupazionale made in USA redatto dal BLS.
È il dato più decantato, atteso e chiaccherato nel mondo dei dati macro-economici, ma paradossalmente è il dato del quale in verità non frega niente a nessuno... diretti disoccupati o futuri disoccupati a parte, naturalmente.
Gli analisti di Nomura hanno "un filino" rivisto le loro previsioni occupazionali made in USA per agosto 2011: la loro previsione per +100mila posti di lavoro creati è stata sostituita da un -5000 posti di lavoro, distrutti.
Considerate che già a "somma positiva" si stavano perdendo posti di lavoro negli USA, calcolando anche le variabili dell'incremento demografico e dei flussi migratori che incrementano il totale della forza lavoro.
Pensate dunque cosa possa significare una "somma negativa".
Ed è chiaro allo stesso modo chi ci stia guadagnando all'inverosimile, come poche volte è accaduto nella Storia dell'Uomo. E comunque gli equilibri si stanno spostanto altrove.
Guardate un po' il PIL pro-capite, ovvero "a cranio", dove viene prodotto negli ultimi tempi (periodo fine 2007- metà 2011), a suon di globalizzazione auto-cannibalizzante.
E guardate soprattutto come è messa l'Italia...
E domani sarà ancora peggio...se la disoccupazione giovanile può essere considerata un leading indicator.
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