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Usa-Cina: alleati o nemici?

-1.946 trilioni di dollari: questo è l’ammontare delle riserve estere della Cina, la maggioranza denominata in dollari

-mille sono i miliardi di dollari prestati dalla Cina agli Usa, che è il primo sottoscrittore di buoni del Tesoro americano.

Queste le cifre, che ci dicono che l’economia americana è in mano alla volontà cinese, se soltanto fosse richiesta al Ministero del Tesoro americano la restituzione del prestito fatto, il paese sarebbe alla bancarotta.

Ancora peggio andrebbe se la Cina decidesse di cambiare in Euro le sue riserve in dollari: il valore nominale del dollaro crollerebbe.

Visto che in genere mi piace basarmi sui fatti, voglio mettere in relazione questa situazione finanziaria tra Usa e Cina con le forti critiche sul Tibet e la tensione creata volutamente dalla marina americana verso quella cinese nel Mar Cinese Meridionale.

Non vorrei che ciò significasse un inizio di strategia della tensione per portare a qualche “incidente” capace di creare uno stato di guerra, magari non totale, ma sufficiente a bloccare i normali rapporti economici e di mercato, con lo scopo finale di azzerare l’esposizione debitoria americana nei confronti dello stato cinese.

Credo che oggi, per i circoli della destra repubblicana, del Pentagono, del sionismo, sia insopportabile l’idea di essere così profondamente condizionati dallo stato dei rapporti economici e monetari con la Cina, e l’antico e collaudato metodo di ricorrere alla forza per cambiare questa situazione credo che sia nella storia americana passata e recente. Non crediamo che i Rumsfeld e i Cheney siano diventati tranquilli pensionati intenti alle cure dei nipotini, oggi è in ballo la fine dell’egemonia americana, e quella è gente che non arretra davanti a nessun crimine.

Obama sembra molto debole e le forze a lui ostili sono in grado di organizzare un “casus belli” prescindendo dalla volontà della sua amministrazione, contando su pezzi di servizi segreti, su molti generali del Pentagono, su tutta la lobby economica del complesso militare-industriale.

Sono poteri forti in grado di colpire, e il momento di grande crisi sembrerebbe estremamente opportuno per poter liquidare l’enorme debito estero e dare così una speranza di ripresa.

Spero naturalmente che ciò non accada, ma se la crisi americana non arretra, la voglia di uscirne a spese degli altri, fidandosi della forza militare, potrebbe non essere cosa così remota.

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