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Tsunami, il racconto di un vecchio contadino sopravvissuto

La casa si trova alla fine di una strada di fango indurito, una strada disseminata di alberi sradicati, di carcasse in decomposizione di suini morti e detriti depositati dal grande tsunami dell’11 marzo. Kunio Shiga un vecchio uomo di 75 anni è solo all’interno della sua casa buia e non riscaldata. Non può camminare e non sa cosa è successo a sua moglie.

I suoi vicini sono scappati perché l’area è a 12 miglia (20 chilometri) dalla centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi – proprio all’interno della zona in cui le autorità hanno proibito a tutti di uscire a causa delle preoccupazioni circa la dispersione delle radiazioni nucleari.

Nessun soccorritore è mai venuto per qui per lui. Quando un giornalista e due fotografi dell’Associated Press sono arrivati venerdì alla porta della casa di Shiga, il contadino spaventato e disorientato, ha dichiarato: “Voi siete le prime persone con cui parlo dal giorno dopo il terremoto e lo tsunami. Avete qualcosa da mangiare?” ha chiesto. “Vi pagherò”

Ha riferito che è rimasto senza cibo e non è riuscito a cuocere il riso per la mancanza di elettricità e acqua corrente. La casa a due piani è intatta, anche se è un casino di oggetti caduti, tra cui un santuario buddista rovesciato. La temperatura la notte nella regione è ancora molto rigida.

Il quartiere di Odaka in cui vive è una città fantasma. I campi vicini sono ancora sommersi dallo tsunami. L’odore del mare è ovunque. L’unico rumore che proviene è quello dei suini alla ricerca di cibo.

Drammatico il racconto di questo anziano contadino, che ha trascorso i suoi giorni solitari dal disastro seduto nel letto, nella sua casa buia ascoltando una radio a batteria. Una barba trasandata gli copre il volto.

“Lo tsunami è arrivato fino alla mia porta di casa”, “Non so cosa sia successo a mia moglie. Lei era qui, ma ora se è scomparsa.”

Shiga ha detto di essere a conoscenza dell‘ordine di evacuazione, ma non poteva fare niente a riguardo, dato che è appena in grado di reggersi in piedi e la sua auto si è ricoperta di fango e ovviamente non si avvia più.

“Sono vecchio e, non so dove andare via di qui. Chi si prenderebbe cura di me?” E mentre racconta il suo sguardo è fisso nella direzione di quello che una volta era un giardino fiorito ed ora è solo un putrido stagno. “Non voglio andare da nessuna parte. Voglio morire qui.”

giornalisti ovviamente, hanno denunciato il ritrovamento alla polizia la quale, si è impegnata a prendersi cura dell’anziano contadino Shiga.

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