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Tsunami Hartz IV

I tedeschi vanno fieri del loro stato sociale e ne hanno ben ragione. In Germania tutti devono avere il minino indispensabile affinché si possa vivere in maniera dignitosa e non accrescere il numero dei senza tetto, che tra l’altro hanno un costo sociale.

Tsunami Hartz IV

A tal uopo esistono diverse forme di sussidi sociali, che partono da un minimo di 350 € circa al mese, più rimborso di affitto, spese, Krankenkasse, cassa malattia, compresa.

La cifra poi cresce se si hanno figli e subentrano altri aiuti e se si è ragazza madre. Il sussidio spetta a tutti, anche ai non tedeschi, ed anche a chi lavora ma non percepisce un reddito tale da permettersi una vita dignitosa per sé o per la sua famiglia.

Da un recente studio è emerso che un disoccupato medio con moglie (ho marito a carico) e due figli, tra contributi, aiuto per l’affitto e Kindergeld (soldi per i bambini) può anche percepire 1500 euro al mese.

Ovviamente il sistema costa caro, 45 miliardi di euro, ed ovviamente, tutto il mondo è paese, vi è chi che ne approfitta, lavorando in nero, subaffittando l’appartamento o semplicemente non cercandosi un lavoro.

Ed su quest’ultimo punto che da qualche giorno è polemica all’interno della coalizione di governo. Il leader del FPD, Guido Westerwelle, vorrebbe rinegoziare la legge in materia di sussidi statali. Secondo il ministro è improponibile che chi non lavora guadagni quasi quanto chi lavora, questo dice: non è stato sociale ma socialismo e nessuno è incoraggiato a cercarsi un lavoro. Tutto ciò proprio mentre la corte suprema tedesca diceva che con l’assegno sociale non garantisce un livello adeguato di vita e che in pratica andrebbero aumentati.

Dopo aver attaccato i partiti della sinistra, SPD in particolare che ha introdotto con Schroeder il modello attuale, chiamato Hartz IV, il ministro ha preso di mira anche parte del mondo industriale sostenendo che gli stipendi non sono adeguati e che anch’essi andrebbero ricalcolati al rialzo.

Il primo ministro Angela Merkel, e con lei i partiti di opposizione e industriali, hanno immediatamente preso le distante da Guido Westerwelle.

Al recente incontro di Monaco molti hanno minimizzato le parole del leader del FPD: “Non é uno Tsunami ma solo Westerwelle" (onda dell’ovest in tedesco), hanno dichiarato in molti.

Dal canto suo, continua imperterrito Westerwelle, che alza i toni dichiarando che: ’’Chi promette al popolo un benessere senza chiedere alcuno sforzo in cambio invita a una decadenza stile Roma antica’’.

Quindi l’Hartz IV, per mano dell’alleato di governo e dell’alta Corte Costituzionale, in pochi giorni ha provocato un po’ di scossoni al cuore del primo ministro al momento ai minimi storici di consensi.

Tra le promesse pre-elettorali infatti il governo aveva puntato molto sul taglio delle tasse e sul sistema sociale. Ora con la sentenza della Corte Costituzionale questo sarà impossibile e non era proprio il momento tirare fuori gli alti costi del sistema sociale tedesco, provocando tensioni tra la gente.

I tedeschi infatti sono sempre andati fieri del loro sistema sociale, sanno che specie in questo periodo di crisi, senza il sussidio molta gente non saprebbe come sopravvivere e non hanno nessuna vergogna nel richiederlo. Sanno che potrebbe succedere a chiunque ed in passato tra un taglio alle tasse ed un rischio di tagli allo stato sociale hanno sempre scelto lo stato sociale. Continueranno a pensarla ancora così? O ricorderranno ad Angela le promesse elettorali?

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