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Tra la NATO, il Patriarca e la Russia, chi governa in Georgia?

Dal 9 Aprile manifestano, ma si è scoperto solo l’altro giorno. Da anni, in Georgia, il malcontento della popolazione verso il presidente Mikheil Saakashvili cresce costantemente. L’ammutinamento che, secondo lui, sarebbe stato fomentato dalla Russia non è altro che un ennesimo, e non ultimo, episodio verso la sua caduta dal potere. Quando, dipenderà da quanto i paesi occidentali continueranno a sostenerlo.

 

La Russia non brilla per onestà politica, ma per quanto riguardo la Georgia si può dire che la causa dei problemi sono entrambi i paesi. Saakashvili è essenzialmente un presidente anti-democratico e in questi mesi l’ha dimostrato.

Mercoledì notte per la prima volta attivisti georgiani si sono scontrati con la polizia nella capitale, Tbilisi, lasciando dozzine di persone ferite.

Dopo un assalto martedì a un presentatore di telegiornale, varie persone erano state arrestate. Lo scontro ora è avvenuto quando degli attivisti hanno cercato di circondare una stazione di polizia, chiedendo il rilascio di tre giovani membri accusati del crimine. A quel punto la reazione delle forze dell’ordine è stata scontata.

Ventidue manifestanti, un giornalista e sei poliziotto sono stati ricoverati con ferite, ha detto Shota Utiashvili, un portavoce del Ministro degli Interni. Ha aggiunto che i poliziotti non erano autorizzati ad attaccare, che comunque non hanno usato proiettili di gomma. Invece, proprio un ex portavoce del parlamento, Nino Burjanadze, ha mostrato in seguito un pugno pieno di questi.

Un ogni caso, Utiashvili ha rassicurato, una volta che i manifestanti sono stati respinti, non è stata usata forza contro di loro.

Ma non si tratta di pochi facinorosi. Da parecchie settimane ormai i gruppi di opposizione hanno riunito circa 3000 persone fuori dal Parlamento, chiedendo le dimissioni del Presidente. Oltre alla situazione economica pessima del paese, è accusato di aver gestito male il rapporto con la Russia durante l’invasione del paese.

Saakashvili con Bush

L’esercito, che stava aspettando le esercitazioni NATO che poi si sono svolte regolarmente, non vede di buon occhio l’appoggio occidentale a un presidente che è considerato più un incapace che un capo di stato. Sotto questa prospettiva, vedendo quanto la situazione era in stallo, non è una sorpresa vedere un reparto ammutinarsi e tentare un coup d’etat, per mettere fine al regime presente.

La Chiesa Ortodossa è dovuta intervenire per calmare le acque. Il Patriarca Ilia II della Chiesa Georgiana ha dichiarato l’urgenza di rilasciare questi tre attivisti sotto arresto per allentare le tensioni. Ha detto che la situazione è a "pericolo di esplosione" e ha scoraggiato l’opposizione a prendere "misure anticostituzionali". Appelli raccolti dal governo.

Dopo questi eventi, all’avvicinarsi delle esercitazioni NATO e all’accusa della Georgia contro la Russia, vari paesi si sono ritirati. Il presidente di quest’ultima, Medvedev, ha dichiarato che sono delle provocazioni. La Serbia non ha più partecipato. Pur facendo parte di alleati al di fuori del Patto Atlantico, non ha voluto inimicarsi il suo partner più stretto, soprattutto nella lotta contro l’indipendenza del Kosovo.

L’esercito della regione georgiana secessionista dell’Abkhazia è entrato in stato di allerta permanente per le esercitazioni Nato in Georgia. Rafforzata anche la sicurezza al confine con la Georgia: lo ha annunciato il gen. Anatoli Zaitsev, capo dello Stato maggiore abkhazo, ricordando che Saakahsvili scatenò la guerra contro l’Ossezia del sud dopo aver promesso di risolvere i problemi pacificamente.

Ora, quando la NATO è passata e l’Occidente comincia a mettere un po’ di polvere sotto il tappeto, Medvedev tende nuovamente la mano mentre il suo ambasciatore è a Washington. "Nonostante il fatto che i rapporti tra Russia e Georgia sono davanti a sfide serie, i contatti tra le persone e le organizzazioni pubbliche non si sono fermati”.

Linteresse occidentale della Georgia: il gasdotto, invece di passare dalla Russia, attraversa il piccolo paese e arriva dritto in Europa. Un piatto ghiotto per noi, un pericolo per i russi
L’interesse occidentale della Georgia: il gasdotto, invece di passare dalla Russia, attraversa il piccolo paese e arriva dritto in Europa. Un piatto ghiotto per noi, un pericolo per i russi

In un messaggio indirizzato ai veterani georgiani della Seconda guerra mondiale, il leader russo ha ricordato “la lotta comune contro gli invasori nazisti”, che ha rappresentato “una delle pagine più memorabili ed eroiche nella storia dei rapporti amichevoli russo-georgiani”. Saakashvili potrebbe avere delle manie di persecuzione verso Mosca, ma dopo sentenze di questo calibro, è bene anche ricordare che la Georgia, ora, è una nazione indipendente, non fa più parte dell’USSR.In ogni caso, è meglio che si guardi le spalle, ma dal suo stesso popolo.

Anche il passato italiano ci lega agli Stati Uniti, ma non per questo dobbiamo permettere che invadano parte del territorio o pongano legami troppo forti con la nostra politica. Forse, sotto questo aspetto, è più facile fare una comparazione tra Georgia e Italia.

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