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Torino: ancora un’ondata di proteste per Dell’Utri

Presunti Diari di Mussolini: mai come in questo wikileaksiano frangente, le parole dello scrittore G. Orwell squarciano il velo di menzogna che ottenebra il Pianeta: Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.

Non c’è due senza tre? Dopo la figuraccia di Como, Dell’Utri, condannato in appello, e che tuttora riveste impunemente il nobile incarico di Senatore, va imperterrito a Torino per presentare i presunti Diari di Mussolini. Diari che sono stati ritenuti falsi da uno dei migliori storici del fascismo, il professor Emilio Gentile e dal Presidente dei grafologici italiani Roberto Travaglini. Molte le dissonanze che dimostrano l’inaffidabilità delle cinque agende.

Nomi errati ed errori grammaticali, discordanze cronologiche, incongruenze e inesattezze.

Informazioni già acquisite da altri diari e memorie di protagonisti del regime fascista, come ad esempio i diari di Galeazzo Ciano, Giuseppe Bottai e altri collaboratori del Duce, sia nella politica interna che nella politica estera.

Si è riscontrata in queste agende una singolare mancanza di note su momenti, aspetti e figure che ebbero sicuramente un significato e un ruolo molto importante nella vita politica di Mussolini.

Mai un resoconto dettagliato o citazioni testuali dei numerosi colloqui che Mussolini ebbe con il re, né vi sono altre notizie che permettano di avere una più ampia conoscenza delle relazioni fra la monarchia e il regime fascista.

Sembra di vedere l’orwelliano Winston Smith, dipendente del Ministero della Verità, impegnato a infilare nei buchi della memoria le prove documentate del passato per riscrivere la storia col parlascrivi. Mai come in questo wikileaksiano frangente, le parole dello scrittore G. Orwell squarciano il velo di menzogna che ottenebra il Pianeta: Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario. Ciononostante, la Bompiani pubblica "I Diari de Duce", usando l’improbabile sottotitolo, tra parentesi: veri o presunti. Il Mediatore li presenta nuovamente, ma si becca - per la seconda volta - l’indignata ondata di proteste al grido di Fuori la mafia dallo Stato, Fuori Dell’Utri dal Senato del Movimento Resistenza Viola, dei militanti dell’Idv, dei rappresentanti dei centri sociali, degli studenti arrivati dalla sede dell’Università di Torino e di Paolo Borsellino, fratello del giudice assassinato, il quale giustamente afferma:Trovo indecoroso che in Italia sia senatore una persona condannata per concorso esterno alla mafia.

 

Confermo e sottoscrivo.

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