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 Home page > Tribuna Libera > Terrorismo batte crisi socio-economica 1-0

Terrorismo batte crisi socio-economica 1-0

Alla fine, ci sono riusciti. Dopo aver imposto, a livello mondiale, un’inquietante crisi economica che ha depresso la condizione socio economica della classe media occidentale, dopo aver inoculato nelle popolazioni un criterio di repulsione nei confronti del migranti, convincendo milioni di cittadini europei, che queste migrazioni non sono frutto di fughe da territori in guerra, ma una vera invasione di “migranti economici” pronti a togliere lavoro e risorse ai cittadini (...) ecco che – come per magia – l’attenzione della platea occidentale, è completamente assorbita dal tema centrale, deciso – come sempre – dal potere governativo internazionale: terrorismo e guerra.

Tutto è accaduto molto velocemente, dopo Venerdì 13 Novembre, giorno degli attentati e delle stragi accadute a Parigi. Da quel giorno, il mondo è velocemente cambiato. O meglio: è stato imposto che l’attenzione si spostasse immediatamente, dai temi della crisi economica internazionale, a quelli – più tangibili – del rischio attentato terroristico e al palese stato di guerra mondiale, che da intangibile si è trasformato in tangibile.

Nel nostro paese, dal 13 Novembre, non si parla più di esodati, disoccupati, pensionati al minimo, malasanità, mala-scuola, mala-società, welfare negato, fondi pubblici rubati, Mafia capitale, politici corrotti, banche in fallimento, strategicamente salvate. No, il leitmotiv è “Terrore del terrorismo”, e di fronte al rischio di morire per mano (o meglio, per cintura al tritolo) del terrorista – islamico, ci mancherebbe altro! – di turno, la popolazione nazionale, in buona condivisione con tutte le popolazioni europee, dimenticano le perturbazioni socio economiche, e si trovano a dover affrontare la realtà: il potere politico mondiale, decide cosa, come e quando i cittadini devono temere, verso quale sponda devono spostare l’attenzione.

Fra un attentato e l’altro, fra un falso allarme e l’altro - d'altronde i nostri militari devono pur fare le prove generali - si è compiuta nel frattempo la militarizzazione delle grandi città, contrariamente a quanto aveva dichiarato il Ministro degli Interni Angelino Alfano, pochi giorni prima degli attentati di Parigi, riferendosi però al Giubileo di prossimo avvio.

Il rischio che stiamo correndo davvero? Non rendersi conto che, deviando l’attenzione e la capacità critica sui temi del terrorismo e della guerra mondiale, si perda il bandolo della matassa della cattiva gestione politica e di conseguenza, sociale, delle nazioni europee, già fortemente in crisi sotto questo aspetto.

E’ come se, la minaccia dei bombardamenti, degli attacchi terroristici, dell’instabilità per ciò che riguarda il concetto universalistico di “pace”, fossero riusciti in un sol colpo, a cancellare ogni tipo di problema, eppure tanto pesante da subire.

Oggi come oggi, un’alta percentuale di cittadini, si dicono “pronti a perdere buona parte della libertà individuale, in cambio della garanzia di sicurezza personale”. Peccato che, questa “garanzia” non l’avremo mai, dal momento che, non è certo perdendo libertà personale, intesa come maggiori controlli nelle strade, negli aeroporti, nelle case persino, in perfetto stile Orwelliano, che otterremo garanzie di pace e serenità. Anzi…

Vanno considerate alcune cose: la guerra in Siria, è in atto da circa cinque anni. L’organizzazione Isi, o IS, o Isil o Daesh che dir si voglia, ha una territorialità fittizia, a cavallo fra la Siria e l’Iraq, territori che sono stati invasi per collocare postazioni fisse e armamenti pesanti. Volendo stare a ciò che diffonde la propaganda politica europea e statunitense, in ogni angolo del pianeta esistono gruppi di Jihadisti pronti a immolarsi per la guerra contro il nemico. Un giorno qualcuno ci spiegherà anche chi sarebbero effettivamente i nemici dell’Isis…

La Francia, ha iniziato a inviare la sua flotta area militare a bombardare i ribelli ai confini della Siria, lo scorso Settembre, se non prima: certe informazioni, sappiatelo, vengono diffuse a seconda del giovamento che un governo può trarne.

Non è chiaro se l’Isis sia una vera organizzazione di pazzi islamici che hanno deciso di invadere il mondo occidentale, o se – come si vocifera – sia un giocherello degli USA, uno dei tanti per scusare le manie belligeranti della nazione più belligerante del mondo: non a caso, considerando l’incoerenza umana planetaria, si è accettato di conferire il Premio Nobel per la Pace a Obama… D’altronde, si deve accettare il criterio secondo il quale, chi vuole sempre aver ragione, è pronto a uccidere migliaia di propri cittadini pur di avere una valida scusante agli attacchi contro “il nemico”.

Sono dubbi, certo, che difficilmente verranno confermati attraverso comunicati Stampa della Casa Bianca o della Francia o di qualsiasi nazione che abbia deciso, in un periodo storico difficile per tutti, di far esplodere il terzo conflitto mondiale o meglio, di renderlo palese a tutti.

La situazione climatica è fuori controllo, lo stesso Papa Francesco, che in questi giorni è in viaggio in Sud Africa, ne parla ogni volta che si presenta in pubblico.

Le risorse energetiche sono ormai al limite, così quelle alimentari. Le guerre in Medio Oriente e in Africa, stanno realizzando il più grande esodo verso altri territori, considerati più sicuri, che mai si era verificato sul pianeta. Generare il caos planetario, con eventuali conseguenti perdite di milioni di persone, a qualcuno potrebbe giovare. Meno persone, meno risorse. Può sembrare un pensiero fantascientifico, ma a ben guardare…

Sta di fatto, tornando al tema principale, che mentre l’attenzione generale di ogni singolo cittadino, in Europa e nel resto del mondo, è concentrata a seguire i venti di guerra, i bombardamenti, le notizie legate a “piani di sicurezza” non meglio specificati, nelle varie nazioni la politica interna continua ad essere operativa. Tragicamente operativa. Non solo per ciò che riguarda i rapporti con l’estero e le decisioni militari.

Il governo Renzi procede senza sosta a sopprimere diritti e togliere risorse. In odore di elezioni, promette ai neo maggiorenni un “Bonus Cultura di 500 euro”, mentre gli insegnanti di ruolo e quelli precari, continuano a fare i conti con stipendi miserevoli. La Sanità viene costantemente negata, siamo arrivati al punto che molti connazionali non possono nemmeno curarsi, a causa della reintroduzione dei ticket su farmaci e diagnostica.

Sul fronte esodati, nessuna novità. Esattamente come nel caso dei pensionati al minimo, dei disabili senza sostegno, delle strutture ospedaliere che chiudono i battenti e tutto il resto, quei temi che erano all’ordine del giorno fino al 13 Novembre: il giorno in cui, il vecchio Nuovo Ordine Mondiale, ha innescato la bomba e fatto iniziare una nuova era: quella del terrore. Tangibile…

(Foto: Palazzo Chigi/Flickr)

 
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