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Tensione diplomatica tra Italia e Argentina

In settimana convocato l’ambasciatore italiano in Argentina Stefano Ronca dopo l’uscita del nostro Presidente del Consiglio sui desaparecidos.

La notizia ha avuto poco risalto sugli organi di informazione nazionali, sia cartacei che televisivi, ma è un fatto che la scorsa settimana il nostro ambasciatore in Argentina è stato convocato dal governo per dare spiegazioni circa un’infelice frase di Berlusconi nel corso del comizio conclusivo della campagna elettorale sarda.

Nel corso del suo discorso Berlusconi si è lamentato per essere stato più volte attaccato dalla sinistra italiana che lo paragona ad Hitler oppure ’’a quel dittatore argentino che faceva fuori i suoi oppositori portandoli in aereo con un pallone, poi aprivano lo sportello e diceva: è una bella giornata fuori, andate fuori un pò a giocare’’.

L’infelice frase è stata subito accolta con grande ilarità dal ’popolo della libertà’, il quale a mio avviso era completamente all’oscuro di chi fosse quel simpatico dittatore. Subito il Capo del governo si è affrettato a sottolineare che si trattava di una cosa drammatica, ma d’altronde: ’’poi c’è l’ironia e senza la capacità di saper trarre il bene da ogni male non si va da nessuna parte’’

Queste parole riportate dal quotidiano argentino Clarin hanno creato una profonda indignazione in tutti coloro che nel corso degli anni si sono battuti per chiedere giustizia per le vittime dei voli della morte.


Il dittatore argentino altro non è che Jorge Rafael Videla, presidente del paese dal 1976 al 1983, arrivato al potere con un colpo di stato ai danni di Isabelita Peròn.
I voli a cui si riferisce Berlusconi sono i voli della morte tramite i quali migliaia di detenuti-desaparecidos, vivi ma drogati, furono gettati dagli aerei militari nell’oceano.

Nel 1976 iniziarono a comparire sulla costa est dell’Uruguay alcuni corpi in stato di decomposizione nella zona di Santa Teresita e del mar del Tuyù. I medici legali che intervennero accertarono che la causa della morte era dovuta allo scontro con oggetti duri da grande altura.

Sempre il quotidiano argentino Clarin mette poi in evidenza l’appartenenza del nostro Presidente del Consiglio alla loggia massonica Propaganda 2 (P2), loggia alla quale era iscritto anche Emilio Massera, repressore che dirigeva la ’Fuerza de Tareas’ della ESMA (Escuela de Mecànica de la Armada’), che altro non era che uno dei più grandi centri di detenzione, tortura e sterminio degli oppositori al regime.www.clarin.com/diario/2009/02/18/elmundo/i-01860947.htm

Bisogna dare atto al Capo del governo di essere subito intervenuto nel bloccare le risate dei suoi colti auditori, sottolineando la drammaticità di tali eventi, ma occorre anche notare come il governo italiano si trova sempre a dover smentire se stesso, o a fare delle precisazioni, o dare spiegazioni circa eventuali fraentendimenti aprendo delle vere e proprie crisi diplomatiche con altri paesi e mettendo a dura prova le capacità di mediazione dei nostri ambasciatori.

Basterebbe a mio avviso ponderare le parole ed adeguare i comportamenti al ruolo che si ricopre; almeno i panni sporchi ce li laviamo a casa nostra senza bisogno di farci denigrare anche all’estero a causa di Uno che pretende di fare il Capo dello Stato

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