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Tav Torino-Lione: il governo Monti mostra i muscoli sull’interesse pubblico

 

Mentre in Val di Susa la situazione sta precipitando, i poteri forti mostrano i muscoli sull’interesse pubblico, questo il messaggio del vertice straordinario, a Palazzo Chigi, sui lavori per l'asse ferroviario Tav Torino-Lione "per verificarne lo stato di avanzamento nelle necessarie misure di sicurezza". Il comunicato della Presidenza del Consiglio sulla situazione della Tav dopo gli scontri in Val di Susa conferma la linea del governo: un braccio di ferro che preclude possibili tavoli di confronto. 

Da Parigi a Milano in 4 ore dichiara il premier Monti: "I benefici economici sono rilevanti: si dimezzano, ad esempio, i tempi di percorrenza da Torino a Chambéry, da 152 a 62 minuti, da Parigi a Milano da 7 a 4 ore". Con quest'opera "si genera lavoro e occupazione direttamente sul territorio e non solo". Intanto giunge da Napoli, l’appello rivolto da De Magistris, al governo: “In Val di Susa un dialogo necessario”. Lo rende noto l'ufficio stampa del sindaco di Napoli. Tra i primi firmatari Don Luigi Ciotti, Nichi Vendola, Michele Emiliano, Livio Pepino, Michele Curto, Ugo Mattei, Marco Revelli, Giorgio Airaudo, Monica Frassoni, Tommaso Sodano, Paolo Beni, Vittorio Cogliati Dezza, Filippo Miraglia , Gabriella Stramaccioni, don Armando Zappolin, don Tonio dell’Olio, Giovanni Palombarini, don Marcello Cozzi, Sandro Mezzadra.

Nella nota firmata si legge:

“I problemi posti dal progetto di costruzione della linea ferroviaria ad alta capacità Torino-Lione non si risolvono con lanci di pietre e con comportamenti violenti. Da queste forme di violenza occorre prendere le distanze senza ambiguità. Ma non ci si può fermare qui. Non basta deprecare la violenza se non si fa nulla per evitarla o, addirittura, si eccitano gli animi con comportamenti irresponsabili (come gli insulti rivolti a chi compie gesti dimostrativi non violenti) o riducendo la protesta della valle – di tante donne e tanti uomini, giovani e vecchi del tutto estranei ad ogni forma di violenza – a questione di ordine pubblico da delegare alle forze dell’ordine”.

L’invito che viene rivolto alla politica e alle autorità di governo è al dialogo e lo spazio di confronto, come atto di responsabilità e coraggio

“Si cominci col ricevere gli amministratori locali e con l’ascoltare le loro ragioni senza riserve mentali. Il dialogo non può essere semplice apparenza e non può trincerarsi dietro decisioni indiscutibili ché, altrimenti, non è dialogo. La decisione di costruire la linea ad alta capacità è stata presa oltre vent’anni fa. In questo periodo tutto è cambiato: sul piano delle conoscenze dei danni ambientali, nella situazione economica, nelle politiche dei trasporti, nelle prospettive dello sviluppo. I lavori per il tunnel preparatorio non sono ancora iniziati, come dice la stessa società costruttrice. E non è vero che a livello sovranazionale è già tutto deciso e che l’opera è ormai inevitabile. L’Unione europea ha riaperto la questione dei fondi, dei progetti e delle priorità rispetto alle Reti transeuropee ed è impegnata in un processo legislativo che finirà solo fra un anno e mezzo. Lo stesso Accordo intergovernativo fra la Francia e l’Italia sarà ratificato solo quando sarà conosciuto l’intervento finanziario della UE, quindi fra parecchi mesi. E anche i lavori sulla tratta francese non sono iniziati né prossimi. Un Governo di “tecnici” non può avere paura dello studio, dell’approfondimento, della scienza. Numerose scelte precedenti sono state accantonate (da quelle relative al ponte sullo stretto a quelle concernenti la candidatura per le Olimpiadi). Noi oggi chiediamo molto meno. Chiediamo di approfondire i problemi ascoltando i molti “tecnici” che da tempo stanno studiando il problema,, di non deludere tanta parte del Paese, di dimostrare con i fatti che l’interesse pubblico viene prima di quello dei poteri forti. Lo chiediamo con forza e con urgenza, prima che la situazione precipiti ulteriormente”.

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.102) 5 marzo 2012 14:02

    In generale, io sono un SI TAV,  perché considero il TAV un buon sostituto dell’aereo e dei TIR.

    Ma sulla TAV TO-Lione ci sono effettivamente molti dubbi e su come e quanto in Italia si sia speso per la TAV  ci sono ombre oscure, anzi nere: intendo leggermi il libro nero della TAV di Cicconi.

    Il fatto poi che il governo attuale rifiuti di aprire un tavolo di aperto e chiaro confronto avvvalora il mio sospetto che non ci si voglia confrontare perché non si abbiano buoni argomenti, anzi!

    Qui : http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/10/il-libro-nero-della-tav-di-ivan-cicconi-capitolo-1-la-madre-di-tutte-le-bugie/156600/

    si trova un estratto da cui ricavo: Con… comma 966 dell’unico articolo della legge n. 296/2006, la Finanziaria per l’anno 2007, si sanciva la seguente previsione economica: «gli oneri per capitale ed interessi dei titoli emessi e dei mutui contratti da Infrastrutture Spa… sono assunti direttamente a carico del bilancio dello Stato»....  il valore del comma 966 era... esattamente 12 miliardi e 950 milioni di euro...  Quel comma 966 della Finanziaria ci è stato imposto dall’Unione Europea che, nell’ambito della procedura di infrazione per deficit eccessivo avviata nel 2005 e chiusa nel 2007, ci ha chiesto esplicitamente di rimuovere la “truffa TAV”, consistente nel tenere il cosiddetto finanziamento privato dell’Alta velocità fuori dai conti pubblici.

    Sono storie che Monti, Passera e Caccia dovrebbero conoscere molto bene e forse –quando finalmente si terrà quel famoso tavolo- dovrebbero uscire dalla stanza per interessi personali.

    Geri Steve

  • Di Truman Burbank (---.---.---.251) 5 marzo 2012 19:32
    Truman Burbank

    Titolo errato. Non c’è alcun interesse pubblico nella TAV. Ci sono interessi di privati che vogliono spolpare i cittadini. E Monti rapppresenta questi interessi privati, che fanno di tutto per realizzare la solita recita tesa a garantire profitti privati e perdite pubbliche.

    Nel merito, la linea Torino- Lione (già esistente) ha un traffico così basso che spesso i treni vengono sostituiti da autolinee. E non ci sono motivi per credere che il traffico aumenterebbe raddoppiando o triplicando il biglietto, come avviene quando viene introdotta l’alta velocità. Già adesso nel resto d’Italia i passeggeri delle ferrovie sono in calo a causa del costo insostenibile dei biglietti e l’offerta diminuisce.

  • Di (---.---.---.167) 5 marzo 2012 19:57

    L’’interesse pubblico, nel senso della comunità, dei movimenti, delle mobilitazioni a cui fa seguito un comunicato a firma di personalità autorevoli dai contenuti inequivocabili: la Tav non solo è inutile, ma anche dannosa.

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