• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Syriza in Italia per confrontarsi con gli studenti delle università

Syriza in Italia per confrontarsi con gli studenti delle università

La vittoria elettorale di Syriza in Grecia attira da mesi l’attenzione dell’opinione pubblica italiana, forse per i risalenti legami culturali e storici tra i due Paesi, forse perché, al di là delle quotidiane rassicurazioni del Governo, la crisi ha duramente colpito la struttura economica e occupazionale dell’Italia e i segnali di ripresa (se ve ne sono!) restano piuttosto labili ed evanescenti. Risuona spesso nei nostri media la domanda se il nuovo governo greco rappresenti l’inizio della disgregazione dell’Europa unita, o se al contrario costituisca una concreta speranza per una sua radicale trasformazione dall’interno.

Più duramente colpiti dalla crisi anche da noi risultano i ceti popolari, e i giovani in particolar modo. Proprio ai giovani italiani ha voluto rivolgersi la sinistra radicale greca nell’ambito di un giro di molte delle più importante università italiane, tra cui Roma, Napoli e Bologna, organizzato insieme con i Giovani Comunisti (associazione giovanile di Rifondazione Comunista, partito italiano membro con Syriza, la Linke tedesca e molti altri partiti comunisti e anticapitalisti del Partito della Sinistra Europea) nell’ultima settimana di marzo. Konstadina Douka, esponente della gioventù della sinistra radicale greca, ha avuto così modo di confrontarsi con gli studenti italiani di molte città sul programma di Syriza e sulla delicata trattativa in atto con le istituzione europee.

A Bologna l’evento ha suscitato una certa attenzione nelle cronache cittadine in quanto l’assemblea, inizialmente autorizzata, ha attirato il veto dell’amministrazione universitaria. Essa si è in ogni caso svolta , senza ulteriori tensioni, davanti all’ingresso dell’università. “Non è occupazione, è ristabilimento della legalità costituzionale. Tutti i democratici e le democratiche di Bologna dovrebbero partecipare”, ha dichiarato in proposito Claudia Candeloro, esponente nazionale dei Giovani Comunisti. L’incontro ha visto la partecipazione anche di una delegazione del movimento spagnolo Podemos, da qualche mese in testa ai sondaggi per le elezioni politiche: la messa a confronto dei due modelli in ascesa e delle prospettive politiche italiane ha suscitato una vivace attenzione fra gli studenti e i militanti della sinistra presenti.  

Buona partecipazione di studenti si è vista anche a Roma, nella facoltà di scienze politiche del più grande ateneo italiano, con la partecipazione attiva al dibattito di collettivi studenteschi e del sindacato Unione degli Universitari. L’esponente di Syriza ha parlato di come il popolo greco sia stato duramente provato dai memorandum di questi anni, fino a trovarsi in una vera e propria crisi umanitaria; e di come la sinistra radicale sia riuscita a vincere con un programma in grado di ricostruire la speranza e la capacità di tornare a guardare al futuro con ottimismo. Nel corso della discussione si è evidenziato come le politiche di neoliberismo e austerity di cui la Grecia, a lungo commissariata dalla “troika”, si è mostrata il laboratorio più avanzato, trovino ampie applicazioni nel nostro Paese da almeno due decenni, fra ritiro dello Stato dall’economia, taglio dei servizi sociali e deregolamentazione dei mercati, a partire da quello del lavoro. “Hai un lavoro? Non vuoi mica pretendere pure uno stipendio” ha ironizzato nel suo intervento Giorgio Cremaschi, storico leader della sinistra sindacale.

Da uno sforzo di sintesi a unità e di rappresentanza di una conflittualità sociale diffusa è emersa la volontà di ricostruire anche nella nostra penisola un movimento di massa in grado di porsi l’obiettivo del rovesciamento dei rapporti di forza politici e della trasformazione del modello di società. Bissare il successo dei greci, quindi, senza perdere di vista le specificità nazionali e i soggetti attivi nel panorama italiano: la frammentata sinistra italiana sarà all’altezza della sfida? Galvanizzate dai successi europei e dall’alzata di toni di Landini e FIOM, nel frattempo questa domenica 28 marzo la sinistra sindacale e sociale, Rifondazione e altre sigle politiche hanno dato un’importante prova di forza con una grande manifestazione di popolo a Roma contro il Governo e il Jobs Act. L’inizio di un “contagio” greco o spagnolo? “Atene chiama, Roma risponde” campeggiava intanto fra gli striscioni della manifestazione.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità