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Stracciata la Costituzione italiana. Punto per punto, ecco perché. Parte 1

La Costituzione della Repubblica Italiana, approvata il 22 Dicembre 1947, contiene una serie di articoli atti a mantenere e consolidare i Diritti inderogabili dei cittadini Italiani.

La Costituzione della Repubblica Italiana, approvata il 22 Dicembre 1947, contiene una serie di articoli atti a mantenere e consolidare i Diritti inderogabili dei cittadini Italiani. Eppure oggi, la lettura di questo documento, fa ravvisare immediatamente una serie di contraddizioni ed aberrazioni degli stessi articoli ratificati a suo tempo.

Di seguito, i primi dodici articoli della Costituzione Italiana, con riflessioni punto per punto.
 
1) L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” L’Italia da tempo immemore, non è una Nazione ove il lavoro viene assicurato a tutti i cittadini. Peraltro, di crisi in crisi, si è fatto poco o nulla per arginare la disoccupazione dilagante. Se ad esempio si fossero create normative che premiassero le imprese che assumono, probabilmente non ci ritroveremmo allo stato attuale delle cose. Il Popolo, ha dimenticato le dinamiche che lo avrebbero portato ad essere sovrano. Le metodiche ci sono: nessuno le utilizza da molto tempo.
2) La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” Nella realtà, questi Diritti non sono da tempo rappresentati. La politica non dialoga più con i cittadini. I contribuenti pagano prezzi troppo alti per non ottenere il minimo storico di sopravvivenza. I servizi sono praticamente inesistenti e quando ci sono, ottenerli è reso difficoltoso da una burocrazia che blocca qualsiasi volontà di accedervi.
3) Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” In effetti, alcune normative come ad esempio i famosi “Lodi” a totale protezione di alcuni personaggi politici, rendono quasi nullo questo articolo della nostra Costituzione, in quanto si divide la cittadinanza fra coloro che in ogni caso pagano con la pena per certe loro azioni ed altri che usufruiscono di totale immunità. La pari dignità sociale, come sappiamo, non solo non è garantita ma via via è divenuta una pura utopia. “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” Nulla di tutto questo si è verificato a partire dalla prima repubblica ad oggi, come le cronache e la stessa quotidianità dei cittadini confermano.
4) La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. A parole la Repubblica riconosce un Diritto, ma nei fatti questo Diritto non viene assolutamente protetto e sostenuto. Peraltro, quanti cittadini possono “scegliere” liberamente un’attività lavorativa? Sarebbe già tanto – incredibile ma vero – poter accedere ad un posto di lavoro.
5) La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento” Delle autonomie locali si parla da tempo, ma gli esempi nella realtà non confermano alcuna risoluzione attraverso questo tipo d scelta, se non spesso e volentieri, la totale incapacità da parte degli Enti locali di amministrare nel miglior modo le proprie Regioni.
6) La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche” Sapevate che la lingua dei Sordi “LIS” è una minoranza linguistica? Ebbene ad oggi, lo Stato Italiano non la riconosce come tale.
7) Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale” Nulla da eccepire.
8) Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.” Nulla da eccepire
9) La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” La fuga di cervelli all’estero è una netta controprova di come la repubblica non promuove un bel niente. Ed in molti casi, il paesaggio ed il patrimonio storico della nazione sono stati coperti da indegne realtà edilizie.
10)L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici” All’atto pratico, l’Italia – pur avendo ratificato trattati e patti internazionali – con le nuove normative di respingimento degli extracomunitari clandestini, perseguito senza alcun controllo sulle effettive ragioni dell’espatrio, condanna tutti senza alcuna possibilità di replica.
11)L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.” Con l’avvento delle alleanze Internazionale e la creazione delle aberranti “guerre di pace” l’Italia anche in questo caso non conferma nei fatti questo articolo della Costituzione.
12)La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni” Nulla da eccepire, almeno fino al momento in cui non vedremo accomunare la bandiera della “Padania” al nostro tricolore.
 
 
 
 

Commenti all'articolo

  • Di illupodeicieli.leonardo.it (---.---.---.158) 13 agosto 2009 11:19

    Sul fronte lavoro,ad esempio, nella seconda metà degli anni 80 fu introdotta ,mi pare, la possibilità del contratto di formazione lavoro, o qualcosa di simile:il punto è che a fronte di chi cerca lavoro c’è chi ha e avrebbe necessità di collaborazione (in un ufficio,negozio,nei campi o in una fabbrica) ma, purtroppo e a conti fatti, non può permettersi di pagare stipendio e contributi. Nasce "il nero" e ,lo sappiamo bene, pure occasionale, nemmeno continuativo. Conosco tanti che "si fanno le giornate" e guadagnano ,in nero , dai 50 ai 100 euro al giorno:occhio perchè non lavorano tutti i giorni;spesso vivono in case comunali dove si spende dai 36 euro di affito in su, fino a 100 euro o qualcosa anche in più. Non c’è logica,lo so ,se non quella della sopravvivenza e che è malvista da chi, colletto bianco o nato e cresciuto ricco, guarda dall’alto in basso chi vorrebbe vivere una vita degna di questo nome ma devo,tutti i giorni ,confrontarsi con chi si offre per 40 euro ,con chi è più giovane e più forte fisicamente,con chi possiede più punteggio, e alla fine la maggior parte resta fuori dal mondo del lavoro.Eppure sembrerebbe che non dovesse essere così, e infatti per sgombrare il campo dai dubbi, nella costituzione europea,salvo mio errore, non c’è questo articolo e in questi termini, così come è stato concepito e scritto nella nostra costituzione.Da notare,e chiudo pur essendo fermato solo sul primo articolo, che anche negli Stati Uniti, mi pare che non sia più al centro di tutto il loro riferimento al "conseguimento della felicità".

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