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Spreaker miglior start-up italiana nella comunicazione

Spreaker vince il Premio Città di Sasso Marconi per la sezione Miglior progetto di comunicazione indirizzato ai giovani all'interno della manifestazione Radio Days 2011, settimana di eventi per celebrare le invenzioni di Marconi. Abbiamo intervistato Tonia Maffeo, Community Manager di Spreaker.

Sabato prossimo, 21 maggio, Spreaker riceverà il Premio Città di Sasso Marconi come miglior progetto di comunicazione per i giovani. La consegna del premio si inserisce nella settimana di eventi, Radio Days 2011, dedicati alle invenzioni di Guglielmo Marconi, inventore della radio. E questo premio proprio alla giovane start up, Spreaker, progetto tutto italiano, acquista un valore ancora più forte proprio perchè viene consegnato nei luoghi dove visse il fisico che ha enormemente contribuito all'evoluzione della comunicazione moderna. Spreaker raccoglie questa eredità portandola sul web, ottenendo in poco tempo un grande successo internazionale sulla rete. E' un progetto tutto made in Italy, giovane, dinamico con grandi ambizioni. E' il caso di dire che Spreaker rappresenta un esempio di progetto che dà un forte segnale al panorama italiano, dove spesso progetti di questo tipo stentano a decollare. Ne abbiamo parlato con Tonia Maffeo, Community Manager di Spreaker, che abbiamo avuto il piacere di intervistare.

SpreakerNato lo scorso anno a Bologna, ma con una spiccata dimensione globale, il progetto Spreaker offre la possibilità a giovani di tutto il mondo di realizzare uno show e di metterlo in rete, evitando in questo modo la dispersione di preziose energie creative e stimolando il confronto tra appassionati di comunicazione. Il progetto nasce dall'idea di un gruppo di giovani ingegneri bolognesi che decide di investire in un servizio web aperto a tutti sul modello delle radio libere di qualche decade addietro. Nel giro di poche settimane nasce Spreaker, una piattaforma innovativa che permette in pochi passi di dare vita gratuitamente alla propria radio online.

E allora Tonia, prima di tutto complimenti per il Premio, ve lo aspettavate?

Assolutamente no, anzi ci ha colto di sorpresa. Quando è arrivata la comunicazione della vittoria di questo premio siamo stati subito molto contenti e fieri di riceverlo e ancora di più quando ci siamo resi conto di chi aveva avuto lo stesso onore in passato. Sul palco della convention sono saliti a ritirare il premio nomi quali Enzo Biagi, Walter Weltroni, Riccardo Iacona, Vittorio Arrigoni, Luciana Littizzetto; insomma direi che siamo molto contenti e soddisfatti.

Siete un brand italiano con una forte connotazione globale. Si parla di Spreaker in tutto il mondo, cosa rende speciale questo progetto secondo te?

Tonia Maffeo - Community Manager, Spreaker

Spreaker è speciale perché permette a tutti di parlare liberamente, in diretta e in pochi click. E' nella sua semplicità che risiede la sua massima forza. Chiunque può da qualsiasi parte del mondo raccontare le sue idee, diventare per un momento un conduttore radiofonico, un reporter, un intrattenitore musicale senza avere nessun tipo di restrizione. Con Spreaker si rivaluta l'importanza della comunicazione diretta ed efficace, basta avere una connessione ad internet e sono in grado di creare un contenuto audio da qualsiasi parte del mondo. E' fantastico!

Come nasce un progetto come questo, per giunta in Italia, dove di solito progetti simili stentano a decollare per via di una scarsa attenzione?

Nasce con una grande ambizione, una buona preparazione e tanta pazienza. In Italia non esiste ancora l'ecosistema di San Francisco ma si intravedono buoni spunti di miglioramento. Noi siamo partiti da qui ma adesso puntiamo in alto. Francesco Baschieri, amministratore delegato di Spreaker, si trova attualmente negli Stati Uniti proprio a San Francisco dove cercheremo di muovere i prossimi passi.

Con un Premio così importante, per giunta ricevuto nel luogo dove visse l'inventore della radio, Guglielmo Marconi, quali saranno le vostre prossime mosse, quali sono i vostri progetti per il futuro?

Il prossimo obiettivo è sviluppare una rete di contatti a San Francisco e non solo. Bisognerà andare a caccia di investimenti e sfruttare al meglio un mercato come quello americano nel quale i contenuti audio user generated trovano ampio spazio in tutti quei dispositivi che sfruttano connessioni ad internet.

Quali sono gli ingredienti che secondo te fanno di Spreaker un fenomeno della rete di successo?

Una chiave di successo è di sicuro l'ampio margine di utilizzo della piattaforma e la possibilità di aggregare pensieri, idee, passioni e informazione. Ultimamente Spreaker sta riscuotendo un certo successo nell'ambito dell'informazione dal basso: abbiamo vari esempi di utenti che raccontano esperienze di vita e di ribellioni in Libya ad esempio, cosi come ancora più recente è il racconto su Spreaker delle manifestazioni del fenomeno spagnolo No Les Votes (letteralmente non votateli) che sta spopolando in Spagna in vista delle prossime elezioni. Tutti ingredienti che partono dal basso e che hanno cambiato il modo di fare informazione e comunicazione.

C'è spazio, secondo te, in Italia, per progetti come Spreaker?

Ci sono tanti progetti che valgono e che stanno trovando il loro meritato successo sia in Italia che all'estero. Credo che in questo paese ci sia una buona fertilità di idee e di ingegno ma spesso una sterilità di mezzi che impedisce ad alcuni progetti di decollare. L'esodo dei giovani italiani è di sicuro un chiaro esempio di come viene percepita la situazione lavorativa in Italia anche in termini di progetti innovativi. Diciamo che questo paese deve essere svecchiato, da tutti i punti di vista.

Opinione che è assolutamente condivisibile, corretta e oggettiva, mi permetto di aggiungere. Spreaker è l'esempio che progetti che hanno alla base delle idee interessanti, possono riuscire, pur con tutte difficoltà di mezzi, come ricordava proprio Tonia Maffeo. Proprio in questi giorni Francesco Baschieri si recherà in California, San Francisco, da dove proviene ormai un traffico e un interesse per Spreaker di una certa rilevanza, allo scopo di creare network di contatti, ma soprattutto allo scopo di raccogliere capitali per fare in modo che Spreaker possa soddisfare la domanda di servizi di radio online, fenomeno molto forte negli Usa.

Ci auguriamo che questa missione negli Usa possa riuscire nella maniera più positiva possibile. E comunque da quelle parti operazioni come queste sono la normalità, mentre da noi ancora non è così. E su questo si dovrebbe riflettere, anzi, investire di più!

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.224) 21 maggio 2011 00:41
    Renzo Riva

    Mi piace l’uso che si fa del mezzo radiofonico.
    Innanzi tutto perché l’ascoltatore deve esercitare una certa disciplina per comprendere e collegare le varie parti di un discorso a più voci e con varie opinioni.
    Comporta altresì una certa capacità mnemonica a breve per collegare e far interagire nella sua testa le varie tesi che se solo udite come riempitivo al silenzio niente potranno dirgli e dargli.
    Alla fin fine necessità una partecipazione che richiede uno sforzo non indifferente.


    Aborro invece di come si utilizza il mezzo televisivo.
    Per sua intrinseca natura dovrebbe principalmente parlare per immagini e riservare la parte audio nell’accompagnare il teleuditore con le spiegazioni a integrazione del completamento del messaggio visivo.
    Cosa ti fanno invece?
    Lo usano prevalentemente per trasmettere voci che nel video integrano solo le mimiche espressive dei parlatori dialoganti o altro.
    Il mezzo visivo diventa pertanto una radiovisione ed in prevalenza senza apporto di messaggi visivi.
    Televisione urlata, demenziale e autoreferenziale e null’altro; e senza la prammatica foglia di fico si notano tutte le sue vergogne.

  • Di Renzo Riva (---.---.---.224) 21 maggio 2011 00:44
    Renzo Riva

    Errata necessità
    Corrige necessita

    Ho sfrattato il televisore da casa mia il giorno 1 Aprile 1998.

    A internet dedico minimo ore 2 al giorno.

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