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Spesa retrò e sguardo al futuro

Ora siamo quasi tutti d’accordo che il nostro pianeta ha dei grossi problemi e si moltiplicano le iniziative per salvarlo. Certamente ognuno la pensa a modo suo, ma tutto va bene se ai fatti, concerti o relazioni scientifiche che siano, seguiranno fatti coerenti.

Anch’io voglio fare la spesa sfusa! Immagino di andare al supermercato con il mio bottiglione per il detersivo e i contenitori per la pasta da comprare rigorosamente a peso.
Comprare alimenti o detersivi sfusi, decidendo di volta in volta la quantità desiderata, pagando la cifra a portata del proprio portafoglio, riducendo al minimo l’uso di confezioni e quindi i rifiuti prodotti. Sembra che stia tornando di moda la spesa come si faceva fino a una ventina d’anni fa: allora era abitudine vendere e comprare così, oggi motivazioni economiche e ambientali lo fanno tornare d’attualità.
Sta tornando comune mettere il latte nella bottiglia portata da casa, pesare la quantità di pasta o riso desiderata, riempire il fustino del detersivo solo del necessario. Con l’opportunità di non sprecare comprando in eccesso rispetto all’essenziale e con un attenzione particolare innanzi tutto al portafoglio. Perché senza pacchi o confezioni a perdere, il risparmio economico è evidente, il prezzo si riduce dal 20 fino al 70 per cento.
Esistono già in alcuni supermercati (dalla Coop all’Auchan alla Crai) i cosiddetti eco-point, che distribuiscono vari alimenti: caffè, pasta, riso, cereali, legumi, spezie e caramelle. Con questo sistema dal 2006 sono già 750mila le confezioni risparmiate ogni anno, mentre la vendita dei cibi sfusi è cresciuta del 10%.
Aiutiamo l’ambiente e risparmiamo!

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