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 Home page > Tribuna Libera > Sogno di mille ed una notte europeo

Sogno di mille ed una notte europeo

65 anni di progetto europeo, 23 anni di Unione Europea. 
Dalla dichiarazione di Robert Schuman all'odierno euroscetticismo dilagante a vista d'occhio nella patria e nella culla di Schuman.

Culla di molte popolazioni.

Culla di monarchie nazionali.

Culla di democrazie.

Culla dello sviluppo.

Culla del conflitto.

Vecchio continente interessato per più volte alle carneficine comuni, dallo scoppio della Prima guerra mondiale, dove vediamo schierati i più importanti imperi continentali, fino alla seconda guerra mondiale, scoppiata a causa della formazione di governi fascisti e nazionalsocialisti rispettivamente in Italia e Germania. Carneficine che segnarono una battuta d’arresto al Vecchio Continente, cedendo il posto di leader agli Stati Uniti e alla passata Unione Sovietica. Europa che nel secondo dopoguerra fu inizialmente aiutata dal Governo a Stelle e Strisce tramite il cosiddetto Piano Marshall. Il ritrovarsi aiutata e, successivamente, attraversata dalla Cortina di Ferro, che separava il mondo ad influenza americana da quello ad influenza sovietica, impose simbolicamente la creazione di un’identità comune europea. Nel 1950 tramite la Dichiarazione Schuman furono gettate le basi che portarono alla formazione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio per poi passare 7 anni più tardi alla Comunità Economica Europea.eu puzzle Nel 1992 venne istituita l’Unione Europea, che strizzava l’occhio ad una più stretta collaborazione politica tra i Paesi, comprendendo una popolazione di circa 500 milioni di abitanti e creando, possibilmente, un ponte tra Occidente ed Oriente. Dopo 65 anni dal primo auspicio di unione, quest’ultima ha assunto un sonnifero talmente potente da modificarsi geneticamente dando il via al fenomeno dell’euroscetticismo: fatto dilagante nella patria e nella culla di Schuman. Sonnifero che ha cancellato molto velocemente periodi di storia e il ricordo di vecchie diatribe interne.

Sonnifero che non guarda al futuro come al comune problema demografico, economico o di semplice incidenza politica di leadership.

Sonnifero scaturito dalle misure draconiane imposte su larga misura in territorio europeo a causa della recente crisi economico – finanziaria.

Un obiettivo per non gettare tutto alle ortiche 65 anni di lavoro dovrebbe essere la formazione di una politica di comunione europea super partes rispetto ai singoli Stati, che non getti lo sguardo solo ai valori economici, ma anche a quelli umani e ai diritti, per far ridiventare il Vecchio Continente una culla di democrazie e di sviluppo non solo meramente economico-statistico, ma anche sociale. Sviluppo che sappia guardare oltre alle classiche divisioni, cercando, in contemporanea, di costruire un’alternativa all’attuale indirizzo economico-politico in modo tale che si crei un’economia e una società più umana. Obiettivo che coincide nel far diventare il Vecchio Continente una culla di cambiamento in più settori.Diciotto-anni-dopo-ancora-voglia-di-Europa_large

D’altro canto è ovviamente auspicabile una modificazione genetica dell’attuale Europa.

Alla fin fine bisogna solamente scegliere se continuare l’attuale declino di valori trasformando l’Europa in un vaso di Pandora, soffocandoci, o prender coraggio per trasformare in realtà questa fantapolitica.

Lo stesso coraggio utilizzato durante la prima guerra mondiale quando, durante il Natale del 1914, i soldati di entrambe le fazioni uscirono allo scoperto per festeggiare il periodo natalizio.

“Janet, sorella cara, sono le due del mattino e la maggior parte degli uomini dormono nelle loro buche, ma io non posso addormentarmi se prima non ti scrivo dei meravigliosi avvenimenti della vigilia di Natale. In verità, ciò che è avvenuto è quasi una fiaba, e se non l’avessi visto coi miei occhi non ci crederei. Prova a immaginare: mentre tu e la famiglia cantavate gli inni davanti al focolare a Londra, io ho fatto lo stesso con i soldati nemici qui nei campi di battaglia di Francia!images

Ma quando la sera è scesa sulla vigilia, la sparatoria ha smesso interamente. Il nostro primo silenzio totale da mesi! Speravamo che promettesse una festa tranquilla, ma non ci contavamo.”Soldati che fraternizzano fuori dalle trincee “Di colpo un compagno di camerata mi scuote e mi grida: Vieni a vedere! Vieni a vedere cosa fanno i tedeschi! Ho preso il fucile, sono andato alla trincea e, con cautela, ho alzato la testa sopra i sacchetti di sabbia». «Non ho mai creduto di poter vedere una cosa più strana e più commovente. Grappoli di piccole luci brillavano lungo tutta la linea tedesca, a destra e a sinistra, a perdita d’occhio. Che cos’è?, ho chiesto al compagno, e John ha risposto: ‘alberi di Natale!’. Era vero. I tedeschi avevano disposto degli alberi di Natale di fronte alla loro trincea, illuminati con candele e lumini.”

E insomma, sorella mia, c’è mai stata una vigilia di Natale come questa nella storia? Per i combattimenti qui, naturalmente, significa poco purtroppo. Questi soldati sono simpatici, ma eseguono gli ordini e noi facciamo lo stesso. A parte che siamo qui per fermare il loro esercito e rimandarlo a casa, e non verremo meno a questo compito.” “Eppure non si può fare a meno di immaginare cosa accadrebbe se lo spirito che si è rivelato qui fosse colto dalle nazioni del mondo.” foto3.900x600“Ovviamente, conflitti devono sempre sorgere. Ma che succederebbe se i nostri governanti si scambiassero auguri invece di ultimatum? Canzoni invece di insulti? Doni al posto di rappresaglie? Non finirebbero tutte le guerre?

Il tuo caro fratello Tom”. Testimonianza di un soldato inglese.

Cooperazione, unione o divisione? Meditate …

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