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Sinner, sei tu il prescelto?

Il tennis italiano si affida al suo redentore per rinascere a nuova vita. Che Jannik Sinner fosse un predestinato lo si era intuito sin dai primi vagiti agonistici. Il suo approccio al tennis non era stato mai banale. Il suo stile raffinato, i suoi numeri d'antologia, i suoi colpi d'alta scuola, il suo veloce percorso di crescita... tutti questi fattori conducevano in quella direzione.

Jannik Sinner vincitore delle Next Generation ATP Finals 2019

 Ed anche la sua inconsueta calma serafica, che gli permetteva sovente di reggere situazioni delicate, uscendone spesso vincitore, era uno dei tanti segnali premonitori che si confacevano ad un big dal futuro roseo già tracciato. Agli esperti i tratti distintivi del suo tennis non erano certo passati inosservati, ed un po' tutti si erano affrettati a prefigurargli un avvenire da primattore del circuito mondiale. E di giorno in giorno, match dopo match, il “rosso” dell'Alta Pusteria si premurava ad assecondare le previsioni di intenditori ed estimatori, che intravedevano in lui le stimmate del fuoriclasse, strizzando l'occhio ai tifosi italiani che lo vedevano come colui che avrebbe riportato molto presto il tennis italico nella volta stellata universale. Così, mentre i paragoni coi grandi assi del passato si sprecavano ad iosa, Sinner, dall'alto della sua classe, persisteva imperterrito nel percorrere adagio, o comunque senza inciampi significativi, il lungo e faticoso sentiero di maturazione agonistica che un giorno non troppo lontano avrebbe dovuto condurlo nel gotha della racchetta, misurandosi alla pari con i migliori del ranking ATP. Purtroppo, ad un certo punto, a condizionarne la linearità del tragitto verso l'auge prefissato sarebbero arrivati svariati intoppi di natura fisica, figli di una tempra muscolare non proprio di prim'ordine, costringendo il talento altoatesino a rallentare non poco il suo percorso di sviluppo professionale, spostando un po' in avanti le lancette della storia, la sua e quella del tennis tricolore. Dopo un 2022 in cui gli infortuni ricorrenti (per fortuna di lieve entità) ne avevano smorzato a più riprese le ambizioni, frenandone considerevolmente le potenzialità, Sinner, che probabilmente avrà saputo trarre dalle sue vicissitudini i dovuti insegnamenti, imparando a gestire in modo più oculato le sue fragilità fisiche, ha finalmente vissuto un anno (il 2023) adeguato alle aspettative, sue e del popolo del tennis. In questo 2023, Jannik, conseguendo eccellenti risultati contro tutti i big (da D. Medvedev a S. Tsitisipas, da C. Alcaraz a H. Rune, per arrivare addirittura al tabù dei tabù, Nole Djokovic), ha disseminato il suo tragitto di vittorie roboanti, imprimendo in tal modo una marcata accelerazione alla sua traiettoria dorata, elevando al massimo il suo potenziale, ponendo l'asticella delle sue possibilità su quote generalmente proibitive per un ragazzo della sua età, un ragazzo che si accinge a completare a marce forzate il suo accostamento all'apogeo tanto agognato. Pertanto quello che volge al termine può essere ritenuto l'anno della tanto attesa (e per certi versi preventivata) svolta professionale, l'anno che gli permette di lasciarsi alle spalle il baby prodigio di belle speranze per andare incontro al fuoriclasse maturo, al campione quasi compiuto, ergendosi, assieme allo spagnolo Alcaraz, ad emblema della nouvelle vague del tennis planetario, che si appresta, seppur timidamente, a ripudiare (sarebbe ora!) i vecchi dinosauri. La Finale agguantata alle ATP Finals (primo italiano di sempre a riuscire ad arrivare all'ultimo atto del “torneo dei maestri”) è stata una delle tappe fondamentali volte a puntellare il tragitto che porta alla gloria, ed al contempo funge da preludio ad un 2024 che, salvo imprevisti, dovrebbe vedere il tennista nostrano piantare le tende sul cocuzzolo della celebrità, riportando il tennis azzurro ai fasti d'antan, quelli che per un lasso breve di tempo furono di Nicola Pietrangeli ed Adriano Panatta (gli unici ad aver vinto un torneo del grande slam). Se Sinner continuerà a percorrere la via della perfezione, giungerà alla meta agognata per forza d'inerzia. Perché, guai a dimenticarlo, lui non è un tennista qualsiasi, ma è un predestinato. E se anche il destino è con te, non devi far altro che camminargli a fianco con fiducia.

Foto Wikimedia

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