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Si destini diversamente il canone RAI

Gli abbonati alla RAI sono 17 milioni e, in base all’attuale canone di € 107,50 pro - capite, generano un introito complessivo di 1,8 miliardi all’anno.
 
A quanto si osserva da ogni dove, i tempi sono assai difficili, occorre che tutti ci rimbocchiamo le maniche, ci spremiamo le meningi e ci comportiamo con diligenza ed oculatezza.
 
Bene, con questi chiari di luna, desidererei fare una proposta semplice e secca.
Il Ministero dell’Economia, nella sua qualità di azionista unico, stabilisca, con effetto immediato, che l’ente radiotelevisivo pubblico non debba più fare affidamento sui versamenti degli utenti, ma debba mantenersi e far quadrare i conti alla stregua di una qualunque azienda omologa privata.

 
Lo stesso Ministero, contemporaneamente, investa l’ingente risorsa di 1,8 miliardi nella realizzazione di piccoli appartamenti – 60/70 mq - seguendo criteri di assoluta economicità e trasparenza, con progettazioni e assistenza ai lavori a cura degli uffici tecnici comunali e, quindi, evitando esborsi a terzi, senza applicazione, nella specifica circostanza, di oneri di urbanizzazione o aggravi simili.
 
Potrebbero venir fuori, annualmente, circa 20.000 unità abitative da assegnarsi a famiglie che alloggiano in condizioni di estremo disagio o a giovani coppie con riescono a mettersi insieme, ad un modico prezzo d’affitto e con possibilità di riscatto dopo un congruo periodo.
 
A mio avviso, gli italiani seguiterebbero di buon grado a corrispondere uno pseudo canone, confortati, però, da un utilizzo più virtuoso e socialmente utile dei loro soldi.

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